Ippoterapia: Riabilitazione non solo motoria

E’ martedì mattina, sono le 7 e suona la sveglia. Marco dal suo lettino chiama, “sveglia” dice, “dai, sveglia”. È un po’ assonnato, ma allo stesso tempo è impaziente di uscire di casa, perché il martedì è piacevole alzarsi presto, il martedì si va a cavallo, si va da Ice Cream! Prima di uscire Marco si raccomanda col papà di ricordarsi la carota per il suo cavallo.
Ci vogliono circa 45 minuti di auto per raggiungere il centro di ippoterapia “Arca del Seprio” a Vedano Olona, ma a Marco non pesa molto.
Il centro Arca del Seprio si trova immerso in un bellissimo parco naturale, dove è possibile ammirare il susseguirsi delle stagioni, con la varietà e la bellezza dei colori di cui si tinge il paesaggio.
Già all’ingresso la serenità e la naturalezza del posto invadono i nostri sensi, figuriamoci per Marco, che appena sceso dall’auto cerca con lo sguardo Thelma, il cane del centro, che appena lo vede gli corre incontro per salutarlo, per dargli i “bacini” sulle mani e farsi accarezzare.
Poi arriva Silvia, che prepara Ice Cream mentre Marco attende impaziente di salire sul suo cavallo.
Ecco che dopo qualche minuto comincia la sua attività preferita!
Aiutato da noi genitori sale a cavallo insieme a Silvia e si lascia andare al piacere di passeggiare e lavorare insieme a chi lo accetta per quello che è senza pretese, senza aspettative ma soprattutto senza giudicarlo.
In passato Marco aveva frequentato altri centri di ippoterapia ma, soprattutto l’ultimo prima di questo, sembrava essere più una catena di montaggio che un luogo dove svolgere un’attività riabilitativa per disabili. Veniva prestata scarsa attenzione al rapporto con il cavallo, che ogni volta non era mai lo stesso, non c’era il tempo per una carezza perché c’era già un altro utente in attesa…
Qui all’Arca del Seprio invece si scopre una realtà diversa, dove il disabile non è solo un handicappato ma prima di tutto una persona che può fare tantissime cose, può umanamente dare tanto e dove trova tutto il necessario per tirare fuori il meglio di se. Un luogo dove la disabilità non viene vissuta come un problema ma come una risorsa da sfruttare al meglio. Dove non è importante che il disabile faccia una determinata cosa ma è importante che stia bene, sia sereno. Un centro dove lo scopo è migliorare la qualità di vita del disabile non solo dal punto di vista motorio ma anche del benessere psicologico.
L’essere a contatto con un animale che reagisce soprattutto ai segnali inconsci di chi lo sta guidando, stimola un serie di attività intellettive come concentrazione, memoria, stabilità emotiva, tranquillità e fermezza di carattere; ed è proprio attraverso la scoperta e lo sviluppo di queste capacità che il portatore di handicap, generalmente isolato e poco responsabilizzato, riesce a migliorare il rapporto con se stesso e con gli altri e soprattutto ad acquistare maggiore autonomia. La cura del cavallo dopo la seduta, assume una particolare importanza perché permette al disabile, tramite il costante rapportarsi all’animale non solo di acquisire coscienza di se stesso come realtà individuale, ma ne aumenta anche l’autostima e la fiducia in se stessi.
Marco adora andare a cavallo, ci andrebbe pure con 40 di febbre! E pensare che il primo centro di ippoterapia, frequentato da Marco fin dall’età di 4 anni, qualche hanno fa lo aveva allontanato dicendo che da questa attività non avrebbe tratto alcun beneficio… invece noi genitori, consapevoli del benessere psicofisico di cui godeva Marco nell’andare a cavallo abbiamo cercato altri centri, fino ad arrivare qui, all’Arca del Seprio, scoperto tramite una ricerca su internet. E la prima volta che ci siamo venuti, abbiamo avuto subito un’ottima impressione; siamo stati accolti molto cordialmente non solo dal personale che ci lavora ma anche dagli animali, che alcuni liberi nei recinti altri nei loro box, sembravano salutarci. Per non parlare dell’ambiente che abbiamo trovato, ospitale, naturale e accogliente.
Marco ha terminato il lavoro in sella al cavallo e con il nostro aiuto e della terapista provvede a dare la carota ad Ice Cream, lo accarezza, lo coccola e lo saluta. È felice, ora tranquillo e rilassato, è pronto per affrontare un’altra settimana, di scuola, di giochi, di impegni in attesa di martedì prossimo!
Ah, dimenticavamo di segnalare che Marco ha 9 anni ed è affetto da una rara malattia metabolica di origine genetica (sindrome di lesch-nyhan) diagnosticata solo qualche mese fa.

Si tratta di una patologia infame, che costringe chi ne soffre a vivere legato ad una sedia a rotelle in quanto non può stare seduto senza appoggio, non cammina, non può mangiare da solo, ha difficoltà di parola e se non legato si fa del male mordendosi il labbro e le mani e/o sbattendo gli arti e la testa contro ogni ostacolo, una malattia che gli fa dire e fare il contrario di ciò che vuole veramente. Sul cavallo Marco è libero! E per noi genitori è motivo di orgoglio e soddisfazione leggere negli occhi di nostro figlio la sua felicità!

Cri&Max