A Cercola (NA) Centro per Disabili già Ultimato Abbandonato al Degrado per Distrazione del Comune

Centro Disabili PescaraLa struttura è stata abbandonata e lasciata alla mercé del degrado del tempo e dei vandali, mentre il sindaco perde l’occasione di attivarlo a costo zero non partecipando al bando per 60.000 euro del Centro Servizi Volontariato. Il centro per disabili per cui è stata ultimata la struttura abbandonata, doveva fornire un servizio di accoglienza in favore della socializzazione e l’integrazione delle persone con grave disabilità. “L’Ambito 10, il cui coordinatore è Nicola Anaclerio fino a tempi recenti, non si è impegnato affinché si potesse avviare il servizio”.

“Nonostante tutti i nostri tentativi, il Sindaco di Cercola ha perso l’occasione, ed a costo zero, di poter concorrere ad un bando del Centro Servizi Volontariato per ulteriori 60.000 euro, bandi pubblicati all’inizio di dicembre del 2008, e questo dopo aver sollecitato egli stesso ben tre incontri in cui siamo rimasti alla mercé di persone che nulla sapevano”. “Solo nel momento in cui dalla Regione si sono destinati dei fondi espressamente previsti per l’avviamento di questi servizi (per l’Ambito 10 sono oltre 115.000 ,- spiega il direttore – risulta che ora sia possibile avviare a Cercola tale servizio. Riscontriamo un notevole ritardo che potrebbe essere interpretato come un mezzo per facilitare l’avviamento del servizio in altri Comuni dell’Ambito 10, distogliendo fondi che invece potrebbero essere destinati per il servizio da avviare a Cercola” .

Sarebbe interessante sapere ora se e quanti fondi il Comune intende impegnare per avviare il servizio – afferma Domenico Di Rienzo – “Quello che facciamo sia di ambito socio-sanitario che di ambito educativo – formativo come Associazione Jonathan e Cooperativa Mazra è stato documentato e presentato ai Convegni nazionali di Riccione,  Rimini,  Roma, Salerno e Napoli”. “Questa associazione – conclude il direttore –  rappresenta i familiari di persone disabili, i quali vorrebbero proporre una forma sperimentale di cogestione, insieme alle figure professionali previste, del servizio destinato ai loro stessi familiari più deboli. Hanno il forte interesse a cogestire, ad avere forme efficaci di controllo e verifica delle attività, perché sono stati spesso testimoni e vittime di realtà in cui la cura dei propri figli si è risolta in pratiche di ghettizzazione e di emarginazione. I centri di riabilitazione, i centri diurni gestiti solo da “professionisti” che antepongono gli interessi economici a quelli umani, dove si ammassano e si parcheggiano i più deboli in una sola stanza”.

FONTE:

ECostiera.it

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