A Bologna nasce una nuova tecnologia che permette di sciare in sicurezza ai non vedenti

Nasce a Bologna la tecnologia che permette ai ciechi di praticare lo sci alpino in sicurezza. Rokepo, azienda di Monteveglio, nella provincia emiliana, 15 dipendenti in tutto, specializzata in soluzioni tecnologiche audio, video e luci, ha ideato e prodotto in esclusiva per la fondazione per lo sport Silvia Rinaldi di Bologna, onlus intitolata a una giovane sciatrice prematuramente scomparsa, una particolare apparecchiatura che amplifica e migliora la comunicazione tra guida e sciatore disabile.

IL «ROBOTTINO» – Lo chiamano tutti «robottino», ed è stato sviluppato dall’ingegnere Salvatore Bruno: si tratta di un interfono che sta sulla cintura dotato con un mini altoparlante indossata dalla guida che precede l’atleta ed è collegato a microfoni dai quali atleta e guida si parlano. Già utilizzato alle paraolimpiadi invernali di Torino 2006, il robottino sarà protagonista anche a Vancouver 2010. Il campione italiano Gianmaria Dal Maistro, vincitore della medaglia d’oro a Torino 2006 in Super-G, seguirà infatti il suo richiamo. Tanto più che la tecnologia ora permette di migliorare la comunicazione tra guida e atleta non vedente amplificando i segnali convenzionali lanciati dalla guida ed escludendo i rumori ambientali che potrebbero disturbare la comunicazione e causare situazioni pericolose. Per Andrea Lobietti, direttore generale di Rokepo «questo è un progetto coraggioso e di grandissima utilità. Lo sport è una dimensione di vita importante e sapere che il nostro know-how serve ad abbattere alcune barriere dà senso alla nostra attività».

SCI ALPINO PARAOLIMPICO DAGLI ANNI ’40 – Lo sci alpino per disabili visivi non è una novità, è infatti una disciplina paraolimpica già dagli anni’40. Si divide in tre categorie in base al tipo di disabilità dell’atleta: per i disabili che non hanno l’uso delle gambe è previsto uno stile in cui gli atleti sciano accucciati (sitting); i disabili visivi hanno invece a disposizione una guida e apparecchiature radio di comunicazione (il robottino in questione) mentre per altre disabilità gli atleti sciano eretti (standing) senza guida. In ogni categoria l’atleta gareggia con altri atleti aventi la medesima disabilità. A norma del comitato paraolimpico internazionale la guida per gli atleti ipovedenti deve sciare davanti, per gli atleti non vedenti la guida può sciare indifferentemente davanti o dietro all’atleta. La tecnologia di comunicazione tra guida e atleta era fino a poco tempo fa affidata esclusivamente a un sistema radio mentre ora il robot Rokepo utilizza oggi una tecnologia più avanzata.

NON SARÀ COMMERCIALIZZATO – «Attualmente non è prevista una sua commercializzazione – continuano all’azienda emiliana – perché abbiamo prodotto questo robot esclusivamente per i disabili assistiti dalla Fondazione Silvia Rinaldi». Da sempre la montagna accessibile ai disabili è stato un sogno di Alberto Benchimol, iniziatore della Fondazione Rinaldi che dal 1984 forma guide di sci alpino dedicate per atleti disabili.

FONTE:

CorriereDellaSera.it

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