Un disabile scrive a Cialente una lettera: “I fondi Giovanardi usiamoli per la sede UILDM e la residenza assistita”.

Egregio sindaco Massimo Cialente, sono il presidente della UILDM “Ambrogio Fogar” de L’Aquila nei giorni passati ho avuto un acceso scambio di opinioni con l’assessore alle politiche sociali Stefania Pezzopane. Sulla risposta un tantino arrogante dell’assessore che mi ha un un po’ deluso preferisco glissare e per il bene dei disabili sono disposto a metterci una pietra sopra. La notizia sulla truffa con i fondi Giovanardi, secondo La Repubblica vedrebbe anche coinvolta la curia e su questo la magistratura farà luce, conferma la mia teoria che anche nel sociale va avanti solo chi ha soldi, potere e troppo spesso secondi fini poco nobili.

 

Io non sono né psicologo e né dottore, ma da disabile con quasi 29 anni di studio sul campo mi posso ritenere esperto di un certo tipo di disabilità.

 

Le propongo un progetto che credo non abbia eguali in Italia, anche per dimostrare che un disabile non è un essere inutile che ruba 700€ di pensione allo stato non avendo mai lavorato un giorno mentre un povero parlamentare ne guadagna solo 147000 ammazzandosi di lavoro dalla mattina alla sera, cioè la realizzazione di una struttura che, oltre ad essere utilizzata come sede dell’associazione UILDM (unione italiana lotta alla distrofia muscolare) sez. “Ambrogio Fogar” de L’Aquila, svolgerà la funzione di residenza assistita.

 

Non voglio creare l’ennesimo ospizio lagher dove i disabili aspettano soltanto di finire all’altro mondo ma vorrei realizzare una struttura tipo villaggio turistico con edifici antisismici, ecocompatibili e resi accessibili anche grazie alla domotica e naturalmente provvisto di personale specializzato, infermieri e volontari del servizio civile, dove un disabile possa vivere o passare un po’ di tempo da solo senza i genitori. Sembrerà una cosa di poco conto ma non poter avere uno straccio di vita privata a lungo diventa pesante, le faccio un piccolo esempio: non trova sia umiliante a quasi 30 anni dire ad una ragazza vediamoci o andiamo a cena ma viene pure mamma?

 

In un film di Woody Allen farebbe ridere ma nella vita reale ti mandano a quel paese con la rapidità del fulmine. In Italia una morale bigotta vuole il disabile come un angelo, un mentecatto, un bambino asessuato che non ha bisogno ne di una vita propria e ne tantomeno di una ragazza come tutti gli altri e questo in tanti disabili crea parecchi problemi psicologici come ansia e depressione. Per questo progetto si potrebbero usare i fondi Giovanardi e il ricavato di una raccolta fondi che intendo fare, naturalmente sarà tutto alla luce del sole e tutti potranno vedere sul sito dell’associazione i soldi utilizzati e tutte le spese fatte.

 

Come luogo andrebbe bene qualsiasi posto non troppo lontano dal centro o magari il quartiere c.a.s.e di Bazzano.

 

Cordiali saluti da Luca Fracassi pres. UILDM sez. “Ambrogio Fogar” de L’Aquila

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