Trenitalia e handicap: accoppiata perdente.

TrenitaliaMi chiamo Lorena Rosini e sono una persona con disabilità dalla nascita. Avendo fin qui avuto una leggera autonomia, ho potuto avvalermi dei mezzi di trasporto pubblico senza grossi problemi, ma, da alcuni mesi un aggravamento della mia patologia, mi ha costretta sulla sedia a rotelle.Mi sono potuta quindi rendere conto delle difficoltà maggiori che altri miei “colleghi” portatori di handicap incontrano anche nel doversi muovere per poche centinaia di chilometri usando il mezzo di trasporto forse più antico e comune: il treno.Fin qui, per le mie necessità, i servizi offerti da Trenitalia per la clientela disabile come me, andavano benissimo, e andrebbero ancora bene, se non fosse che, ne su tutti i treni, ma soprattutto non su tutte le linee, esistono treni con vagoni attrezzati alle nostre necessità.Ho dovuto quindi con amarezza scoprire che, sulla tratta Ancona-Roma, tratta di grande traffico sicuramente, il disabile non ha possibilità di viaggiare sulla sua carrozzina, ne di accedere al bagno, in quanto tale servizio non è disponibile su nessun treno, neanche sui moderni Eurostar.

Su 2.500.000 disabili presenti in Italia, il treno è utilizzato dal 15,6% (contro il 33,2% di non disabili). Il pullman per il trasporto extraurbano dal 12% dei disabili contro il 20% di non disabili. Per gli autobus del trasporto locale, le percentuali sono del 21% per i disabili e del 27% per i non disabili. Male anche le stazioni ferroviarie: su oltre 2700, in Italia solo il 16% è accessibile ai disabili. Fuori portata, infine, le tariffe aeree per i barellati, costretti a spendere tra le quattro e le cinque volte di più rispetto ad un volo ordinario di un singolo passeggero. Giustino Trincia, vice segretario di Cittadinanzattiva, dichiara che gli ostacoli nel settore dei trasporti, sono lo specchio di un Paese in cui ci sono troppe categorie di cittadini alle prese con barriere spesso insormontabili non solo per i disabili ma anche per la generalità degli utenti. A questo va aggiunto che l’Italia va contromano. Il riequilibrio tra le varie modalità di trasporto, come auspicato nel libro bianco della Commissione Europea, sembra non avere luogo nel nostro Paese, dove oltre l’80% degli spostamenti si effettuano in automobile e l’estensione della rete ferroviaria è pressoché invariata dal 1970.

Otto le tipologie di barriere che sono state individuate: economiche, fisiche, geografiche, conflittuali, informative, qualità, tutela e sicurezza.

Un buon esempio, per risolvere il problema a livello regionale arriva dal vicino Abruzzo che alcuni mesi fa ha fatto nascere insieme a Trenitalia il “Minuetto”un nuovo mezzo entrato in servizio a dicembre sulle linee Teramo-Pescara-Chieti, Pescara-Sulmona e Pescara-Termoli. Il Minuetto, disegnato da Giugiaro e costruito da Alstom Ferroviaria, puo’ trasportare fino a 345 persone, non ha barriere architettoniche, e’ munito di impianto di videosorveglianza e di display luminosi interni ed esterni nonche’ di prese di alimentazione per computer portatili e cellulari. Le aree di accesso sono zone multifunzionali che consentono anche il trasporto di biciclette.Tutto con un investimento complessivo di 10,5 milioni di euro – 6,6 a carico dell’azienda e 3,9 con contributo della Regione Abruzzo.Ma questo accade a livello regionale. A livello nazionale la situazione è sempre più critica.

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