Ci rivolgiamo trasversalmente a tutti i partiti politici nazionali.
Il M.E.D.A. Movimento Europeo Diversabili Associati e’ pronto a sostenere qualsiasi partito o coalizione che si impegni pubblicamente a sostenere per iscritto nei suoi programmi di governo i nostri punti, altrimenti ci asterremmo dal voto.
PUNTO PRIMO: impegno concreto per l’equiparazione della pensione di invalidità alla pensione minime sociali che proporremo di aumentare a 600 euro/mese. Si tratta semplicemente di restituire dignita’ a coloro che da anni sopravvivono in condizione di quasi da “barbonismo”, percependo un assegno sociale di 243,00 euro/mese non avendo altro reddito o occupazione lavorativa.
PUNTO SECONDO: riformulare i criteri di valutazione “utilizzati” dai centri di collocamento per l’avviamento al lavoro come previsto dalla legge 68/99, per meglio comprendere come ottimizzare e snellire le graduatorie, al fine di rendere piu’ semplice l’accesso al lavoro dei disabili.
PUNTO TERZO: prepensionamento dei genitori di disabili gravi e gravissimi, per poter assistere direttamente i propri figli.
PUNTO QUARTO: costituzione di un Dipartimento Unico della Disabilita’ che raccordi al suo interno tutte quelle pratiche che fanno capo al tema dell’invalidita’ civile e della diversabilita’. Il dipartimento deve essere condotto da persone idonee e con la partecipazione di persone disabili, che quotidianamente vivono in una situazione di disagio. Oggi gli Enti preposti sono: ASL, INPS, Servizio di Medicina Legale, Ministero della Salute, Ministero del Tesoro, Ministero del Lavoro. La costruzione del suddetto Dipartimento consentirebbe una enorme semplificazione di tutte le pratiche amministrative e un contatto più diretto degli utenti con le istituzioni.
PUNTO QUINTO: Riforma dell’indennittà di Accompagno, con annesso superamento della DISCRIMINAZIONE – SPEREQUAZIONE fra ciechi civili ed invalidi civili (vedere: http://www.consequor.it/Link/claudiorob1.htm).
PUNTO SESTO: Affiancare all’assistenza domiciliare per le persone non autosufficienti la possibilità di fruire di supporti economici da utilizzare in forma diretta per l’ esercizio della VITA INDIPENDENTE (vedere: http://www.consequor.it/VitaIndipendente/vita2.htm); In tal modo, si renderebbe il programma più equo e completo, rispondente alle necessità diffuse delle persone disabili.
Roma, 31/01/2008.