L’obiettivo è quello di creare una struttura che non relegasse i diversamente abili in un ambiente chiuso ed isolato.
Quindi una vera casa, con possibilità di fare attività, dentro e fuori di essa.
Una risposta, in modo particolare, a quelle persone che non hanno o non hanno più la possibilità di un’assistenza da parte della famiglia.
Così Grazia Faltoni, Presidente della Koinè, presenta “La Casa di Pinocchio”: il cantiere è stato aperto la scorsa settimana a Montecchio Vesponi, una frazione di Castiglion Fiorentino.
I lavori termineranno tra alcuni mesi e la “comunità alloggio” accoglierà i suoi ospiti entro la fine dell’anno.
“Il progetto è stato messo a punto dalla nostra cooperativa, ricorda il Direttore Paolo Peruzzi.
Ed è stato promosso dalla Conferenza dei Sindaci della Valdichiana aretina e dal Comune di Castiglion Fiorentino, che già dal 2002 avevano indicato tra le loro priorità proprio la realizzazione di una struttura zonale di tipo ‘dopo di noi’”.
Il dramma di molte famiglie che hanno un diversamente abile è infatti il futuro di questa persona una volta che i genitori sono scomparsi e non esiste più una ‘rete’ familiare che lo possa sostenere.
Koinè ha deciso di investire sia in termini sociali che imprenditoriali in questo progetto: si tratta di una delle prime realizzazione dirette di una cooperativa sociale di tipo A.
Sono stati ottenuti, proprio in considerazione della validità della proposta, importanti finanziamenti da parte della Regione Toscana e della Fondazione Ente Cassa di Risparmio di Firenze.
“La futura struttura, annuncia Peruzzi, avrà otto posti letto per residenti e due per ospitalità temporanee e di emergenza.
E’ stata progettata privilegiando la qualità del vivere e della piena fruibilità per gli ospiti, è disposta su un solo piano, senza alcuna barriera architettonica, è dotata di “ home tecnologies “ ed è realizzata in bio architettura, con impianti di produzione di energia fotovoltaica e di recupero delle acque piovane”.
Gli spazi del fabbricato, complessivamente superiori ai 520 metri quadrati, sono stati pensati per assicurare alle persone che vi abitano , oltre a camere confortevoli, anche grandi aree per attività comunitarie, di intrattenimento e abilitative, che sono aperte a tutta la popolazione, nell’intento di rendere la casa un normale luogo di vita integrato nel tessuto sociale.
Disponibili, inoltre, orti ed un grande giardino per oltre 6.500 metri quadrati di resede. Sarà anche allestito un piccolo spazio attrezzato per attività di pet therapy.
“La Casa di Pinocchio, conclude Grazia Falconi, risponde pienamente alla logica che guida da sempre la nostra cooperativa, impegnata contro l’emarginazione e l’istituzionalizzazione.
Il modello di gestione della casa è ispirato alla riproduzione del clima familiare, alla apertura al territorio, alla integrazione con la rete dei servizi pubblici, al coinvolgimento attivo degli enti locali, della Usl e delle famiglie”.
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