La Storia di Gabriele: Un Ragazzo Disabile di Torino

A 18 anni ha iniziato a sentire un desiderio fortissimo di indipendenza. Il paese in cui era cresciuto gli stava stretto, i suoi interessi, i suoi amici erano a Torino. Cinque mesi fa il Comune gli ha assegnato un appartamento del villaggio olimpico per i giornalisti sulla Spina 3. Soggiorno living, cucinino e una camera. Paga un affitto agevolato, 370 euro al mese più il riscaldamento. Rampa inclinata per raggiungere il portoncino, ascensore e porte interne abbastanza larghe per la carrozzina, qualche piccola modifica agli infissi per renderli accessibili. Sotto casa la fermata del 72 e dell´11, che sono linee attrezzate per i portatori di handicap, per andare da solo a lavorare ogni giorno al Sant´Anna. “Non ne potevo più di dipendere sempre da qualcuno – dice – Quando cresci hai voglia d´altro rispetto a quello che un paese come Cambiano, dove vivevo con i miei, può offrirti. Anche, anzi soprattutto, se sei un ragazzo disabile”.
“I trasporti pubblici tra la provincia e il capoluogo non sono attrezzati per le carrozzine e ogni volta doveva esserci qualcuno a portarmi e a prendermi – continua Gabriele – . Adesso invece posso organizzare in mezzora di uscire con degli amici, mentre prima ci voleva almeno mezza giornata”. In realtà Gabriele non vive proprio da solo. Lo Stato infatti – grazie al progetto Vita indipendente – mette a disposizione per chi è maggiorenne e studia o lavora una somma per pagare una persona che lo aiuti, a seconda della gravità. E Gabriele ha trovato Loredana, una coetanea romena con cui condivide non solo la casa, ma anche le uscite, i convegni e le riunioni delle associazioni di volontariato di cui lui fa parte. Lei ha un contratto di collaboratrice domestica, dorme sul divano letto del soggiorno e lo accompagna in tutto, prepara da mangiare e riassetta la casa, lo aiuta a vestirsi al mattino, lo tira su dalla sedia a rotelle e lo mette a letto la sera. Le istituzioni, ma anche le famiglie stesse, pensano ai disabili come a persone da accudire e come utenti di servizi.
Così Gabriele organizza da solo le sue giornate, quando ha voglia va al cinema o invita gli amici a cena, esce a fare la spesa e va in banca a sbrigare le commissioni, come pochi ragazzi della sua età fanno. Ma spesso la sera ama stare a casa sua, quella casa tanto sognata, a guardare un film o stare al computer. Immagini una casa supertecnologica, invece lui spiega candido che i mobili sono di Aiazzone. In commercio ci sono anche pensili che si alzano e si abbassano ma costano un sacco di soldi e, sinceramente, non mi sembrava il caso”, spiega. Per i piccoli oggetti che cadono a terra ci sono delle pinze e tutto qui. E poi c´è un sollevatore elettrico per trasferirlo dalla sedia al letto. Certo non potrei vivere completamente da solo. Ma c´è una differenza sostanziale, rispetto a quando stavo con i miei genitori. Perché adesso sono io il padrone di casa!”, sorride. E non ha alcuna intenzione di tornare indietro.

FONTE:

Superabile.it