Autunno 2008. Danimarca. La moglie del primo ministro rivela inaspettate doti nella danza, partecipando ad uno spettacolo in tv. La notizia fa il giro del mondo, e arriva anche in Italia.
Autunno 2008. Minsk, Bielorussia. Un campionato mondiale vede protagonista una cinquantina di coppie di ballerini professionisti. La gara in questione, infatti, è il Campionato del Mondo di “Wheelchair Dance”, ovvero di ballo in carrozzina. Due coppie, entrambe di talento, entrambe toscane.
Emilio Bargiacchi e Gessica Ambrogini sono di Pisa; nei balli Latinoamericani si sono classificati ventesimi su 30 coppie.
Roberto Giannelli e Susanna Spugnoli vengono da Siena; nella categoria Danze Standard sono arrivati fino alla semifinale.
Ad aver ballato sulla sedia a rotelle è il cavaliere, nel primo caso; la dama, nel secondo: nella pratica sportiva, infatti, non sempre entrambi i componenti sono seduti sula carrozzina.
Alla Wheelchair Dance si è avvicinato nel 2002, dopo aver visto una gara a Singapore: “Rimasi talmente affascinato da cominciare degli studi sulle carrozzine e sui metodi per ballare con queste”, spiega il campione.
In Italia, la disciplina può dirsi nata nel 2004; successivamente la FIDS, Federazione Italiana Danze Sportive, ha promosso due campionati: uno a Bologna nel 2007 e quello di Rimini del 2008.
“Questa esperienza, però, all’estero è nata molto prima: ho dei filmati tedeschi che risalgono ai primi anni ’70”, confida Giannelli.
Già, la Bielorussia, la padrona di casa di questo campionato, ma anche sede di un centro esclusivo specializzato nell’insegnamento del ballo in carrozzina.
“La danza sulla sedia a rotelle in Italia è considerata per lo più un’attività di carattere sociale, da realizzare nelle cooperative. Si tende a non giudicarla una disciplina agonistica; si pensa che il disabile debba seguire allenamenti più premurosi, quando invece nella realtà è necessaria una preparazione rigorosa e dura, come si deve a dei professionisti della danza”.
“Bisogna allontanare il pensiero del disabile trascinato sulla carrozzina”, spiega a sua volta Roberto Giannelli; “Chi è seduto compie un lavoro importante quanto quello di chi sta in piedi, e in più deve dare la direzione alla sedia a rotelle attraverso lo sforzo degli addominali.
Non ci si improvvisa ballerini; per raggiungere un livello agonistico ci vuole tempo e, soprattutto, un’elevata preparazione atletica”.
Preparazione che la rappresentanza italiana a Minsk ha dimostrato pienamente, ricevendo anche i complimenti degli sfidanti esteri.
Spetta ora alla FIDS e al CIP, Comitato Italiano Paralimpico, promuovere la disciplina, dandole la giusta visibilità e il rilievo che le spettano.
Assieme ad altre coppie toscane, per i ballerini italiani protagonisti in Bielorussia ora è tempo di pensare a nuove gare all’estero. Perché la passione per la danza non finisce mai, e dopo i traguardi raggiunti ai Mondiali, la sfida dell’Italia alla conquista del podio internazionale è lanciata e non ha intenzione di arrestarsi.
INFO:
FIDS – Federazione Italiana Danza Sportiva
CIP – Comitato Italiano Paralimpico