Lo dice, nero su bianco, una lettera del 15 ottobre scorso che il direttore generale del dipartimento salute e servizi sociali della Regione, Roberto Murgia, ha inviato ai responsabili dei distretti socio sanitari: «Nell´eventualità si sia proceduto alla erogazione di somme a titolo di arretrati del fondo regionale per la non autosufficienza, le stesse sono soggette a recupero che potrà avvenire nelle forme meglio viste, anche attraverso rateizzazione di importo minimo».
A mostrare la lettera è stato, ieri, il consigliere regionale Matteo Rosso di Fi che ad ottobre con una interpellanza aveva chiesto all´assessore e vice presidente della giunta Massimiliano Costa, se fosse vero che la Regione pensava di farsi restituire dei soldi da anziani e disabili gravi: «Soldi erogati in base ad una decisione del febbraio 2007, firmata dal dirigente del dipartimento salute e servizi sociali con cui veniva definito che l´assegno veniva erogato dal primo giorno del mese successivo alla data di presentazione della domanda. Tanto premesso, al fine di comprendere la dimensione del fenomeno relativo all´eventuale corresponsione di somme a titolo di arretrati nella fase di sperimentazione del fondo regionale, si invita a comunicare le erogazioni eventualmente fatte al riguardo». Ad innescare l´intervento della Corte dei Conti che impone alla Regione di farsi restituire i quattrini dei cosiddetti arretrati, è stato il ricorso di una associazione. Era successo infatti che nella fase sperimentale del fondo per la non autosufficienza, in alcuni casi i distretti avessero erogato gli assegni a partire dal mese successivo alla data di presentazione della domanda e altri invece, dal momento in cui la domanda era stata accettata.
Qualcuno aveva scoperto queste differenze e aveva protestato, chiedendo gli arretrati. Così erano arrivati i ricorsi alla Corte dei Conti che è intervenuta dicendo: vietati gli arretrati.
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