Per migliorare l’Artrite Reumatoide gli Esperti Consigliano di fare più Riabilitazione

Chi soffre di malattie reumatiche che possono causare un grado importante di disabilità, come l’artrite reumatoide, può trarre grandi benefici se alla terapia farmacologica precoce viene associato un adeguato trattamento riabilitativo. Lo hanno sottolineato gli esperti intervenuti al recente congresso della Società italiana di reumatologia.

RIABILITAZIONE – «Solo mediante un approccio riabilitativo globale è possibile fornire al paziente con artrite reumatoide tutti gli strumenti necessari per affrontare l’evoluzione della malattia – fa notare Giovanni Arioli, Direttore dell’Unità operativa di Riabilitazione specialistica e reumatologia dell’Azienda Ospedaliera “C. Poma” di Mantova, nel suo intervento al congresso -. Il trattamento riabilitativo ha diversi obiettivi, a partire dal ripristino della massima funzionalità articolare possibile. «Non esiste un programma che vada bene per tutti – puntualizza Arioli -, bisogna infatti calibrare l’intervento sul singolo paziente».

ESERCIZIO TERAPEUTICO – Gli strumenti a disposizione per la riabilitazione sono diversi: si va da terapie fisiche come l’ultrasuonoterapia, la Tens, il Low Level Laser e la Balneotermoterapia (programma di terapia in ambiente termale) all’esercizio terapeutico. L’esercizio terapeutico rappresenta, infatti, un trattamento in grado di apportare benefici importanti migliorando la forza muscolare, la capacità aerobica, lo stato psicologico, la performance gestuale, l’autonomia e la qualità della vita del paziente.

APPROCCIO MULTIDISCIPLINARE – Un trattamento globale del paziente con artrite reumatoide che consideri l’aspetto farmcologico ma anche quello riabilitativo non può però prescindere da un approccio multidisciplinare come sottolinea Arioli: «Solo mediante un approccio terapeutico globale, realizzabile con un articolato intervento multidisciplinare ed interdisciplinare è possibile fornire al paziente affetto da questa malattia, anche in fase precoce, tutti gli strumenti necessari a ridurre il grado della sua disabilità».

FONTE:

CorriereDellaSera.it