Ad Enna niente assistenza scolastica per dieci alunni portatori d’handicap.

Formazione e disabileLe precedenti gare d’appalto erano state quasi sempre aggiudicate dall’Anpvi, associazione nazionale privi della vista e ipovedenti, che ha prestato il relativo servizio presso le scuole del capoluogo.
Il 20 aprile scorso il dirigente comunale presso il “Servizio cultura e diritto allo studio”, Fanita Sabatino, ha inviato una comunicazione scritta all’Anpvi informandola che con determinazione dirigenziale era stata revocata una precedente delibera relativa alla trattativa privata per l’assistenza igienico personale agli alunni diversabili per l’anno 2004-05.
«Ho ricevuto la comunicazione – Maurizio Astorina, presidente provinciale dell’associazione onlus, precisa di aver ricevuto la comunicazione dietro una sua sollecitazione perché aveva chiesto come mai il servizio non era ancora stato affidato.
Come risposta, il presidente, ha ricevuto un plico contenente anche la busta, ancora sigillata, dell’offerta preventivo relativa alla trattativa.
La dott. ssa Sabatino, infatti, informava l’Anpvi che la cooperativa sociale Asmida di Enna aveva fatto rilevare, attraverso una sua nota, che «il metodo di aggiudicazione fissato nelle lettere d’invito non rispondeva a quanto dettato dalla normativa in vigore per l’affidamento dei servizi socio assistenziali, in quanto viene indicato il ribasso più alto e non l’aspetto progettuale con criteri definiti precedentemente».
Astorina però non si è trovato d’accordo e ha contestato questa scelta del comune di Enna poiché tale revoca viola l’obbligo previsto dalla legge regionale 22/86 e pertanto rivolge un invito agli organi istituzionali preposti ad assicurare, alla riapertura dell’anno scolastico, il servizio per garantire l’adeguata assistenza agli inabili nelle scuole dell’obbligo.
«Per quanto riguarda l’Asmida – anticipa il presidente ennese dell’Anpvi – ho intenzione di presentare un esposto denuncia alla magistratura e agli organi istituzionali preposti per essere stata l’Asmida responsabile della sospensione dell’aggiudicazione del servizio stesso».
E a pagare le spese, come sempre, sono le fasce più deboli della società e, in questo caso, i dieci alunni portatori d’handicap frequentanti le scuole dell’obbligo nel capoluogo che si aspettavano l’assistenza loro dovuta.

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