Lazio: La Regione stanzia 13 milioni per Abbattere le Barriere Architettoniche

Un finanziamento complessivo di 13 milioni e 400mila euro è stato approvato dalla Giunta regionale del Lazio. Saranno così approvate le graduatorie finalizzate ad interventi per l’accessibilità e l’eliminazione delle barriere architettoniche.

La commissione Lavori pubblici e politica della Casa ha dato il via alle graduatorie per le domande di finanziamento di intervento da parte di enti pubblici per l’eliminazione delle barriere architettoniche e il recupero di immobili nei centri storici.

La misura riguarda una serie di lavori in 69 strutture, ripartite tra piccoli comuni ed enti pubblici in tutto il territorio della Regione, con la destinazione ai primi di oltre il 60 % della spesa complessiva.
Con queste modalità si svolgeranno 42 interventi nei piccoli municipi, mentre saranno 27 i progetti attuati nei comuni più grandi.

“Esprimo la mia soddisfazione – ha dichiarato l’assessore regionale ai Lavori pubblici Bruno Astorre – per l’avvio di questo ulteriore contributo per la piena accessibilità di uffici ed enti: un’azione di civiltà e servizio”.
“Abbiamo ricevuto molte domande, che superavano la disponibilità economica – ha continuato l’assessore Astorre illustrando i provvedimenti – per questo abbiamo fatto ricorso a un finanziamento triennale, in maniera da aumentare le risorse a disposizione, abbiamo messo un tetto di 700 mila euro finanziabili per ciascun intervento, nella delibera sul recupero degli edifici pubblici, e, infine, abbiamo deciso che poteva essere finanziato un solo intervento per ente”.

“Si tratta di due provvedimenti che mettono a disposizione di Comuni ed enti pubblici, risorse importanti – ha commentato il presidente della commissione Giovanni Carapella – intanto per la destinazione degli stanziamenti, ma anche perché, in una fase di crisi economica come quella che stiamo vivendo, l’intervento pubblico è un volano fondamentale per dare respiro alle piccole e medie imprese. Tutte le opere, grazie a un emendamento votato all’unanimità dalla commissione, dovranno rispettare la legge sulla bioedilizia”.

FONTE:

Edilia2000.it

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