Con un “tasso di integrazione” del 3,25%, le imprese romane della regione lemanica impiegano percentualmente un maggior numero di persone “con problemi di salute” rispetto a quelle svizzerotedesche di Zurigo e dello Spazio Mittelland (2,4%).
L’indagine si basa sui questionari restituiti da 1′733 imprese, con oltre 63′000 dipendenti complessivi, indica “Integrazione per tutti” in una nota odierna.
A mostrare maggiore disponibilità sono soprattutto le micro e piccole imprese. Nelle prime (1-9 dipendenti) il tasso di occupazione di persone “con problemi di salute” – il concetto non è meglio precisato – risulta del 6,3% a Zurigo, del 4,49% nello Spazio Mittelland, del 4,21 nella regione lemanica e del 2,37% in Ticino. Nelle medie e grandi imprese i tassi scendono notevolmente, con qualche eccezione.
L’amministrazione pubblica, l’insegnamento, il settore sanitario e l’azione sociale sono inoltre i settori d’attività più incline ad assumere persone con problemi di salute (3,2%), rileva l’indagine. La quota più bassa si trova invece nei settori della ristorazione, dei trasporti e del commerci (1,4%).
FONTE:
TicinoLibero.ch