«Ogni volta che si arriva alla stazione ferroviaria di Poggio Mirteto e l’ascensore adiacente al cavalcavia col quale si accede ai binari non funziona sono guai seri per chi come me, disabile, ha problemi di deambulazione e deve prendere il treno. Solo nell’agosto scorso gli ascensori sono rimasti fermi per settimane col risultato che ogni volta che accade, chi come me ha difficoltà motorie e deve recarsi a Roma in treno, è costretto ad improbabili arrampicate per le ripide scalette del cavalcavia o nella migliore delle ipotesi desistere recandosi alla stazione successiva, quella di Fara Sabina dove ai binari si accede mediante un sottopasso che a quanto pare a Poggio Mirteto Scalo non si riesce proprio a realizzare».
Parla Carlo Del Bufalo, pendolare di Poggio Mirteto, nel Reatino, con serie difficoltà motorie, uno degli oltre mille viaggiatori che quotidianamente dallo Scalo ferroviario mirtense vanno a Roma per lavoro o per studio. Il signor Del Bufalo, che sperimenta in prima persona disagi e difficoltà che si amplificano in presenza di disfunzioni e disservizi, è anche vicepresidente del Comitato dei pendolari Sabini e si batte da anni per ottenere migliori condizioni di viaggio sui treni e nelle stazioni per i fruitori del servizio pubblico su rotaia. «Il cavalcavia metallico presso la Stazione Ferroviaria di Poggio Mirteto sulla linea Fiumicino Aeroporto – Orte – spiega il presidente dei pendolari Sabini – fu realizzato per consentire l’accesso ai binari dove si attestano i treni evitando l’attraversamento a raso, dopo l’incidente che nel 2000 costò l’amputazione di una gamba ad una ragazza del posto. I due ascensori permettono a disabili e alle persone in difficoltà di accedere ai binari senza particolari problemi.
Dalle Ferrovie il responsabile delle relazioni con i media, Stefano Biserni, spiega: «I guasti agli ascensori della stazione di Poggio Mirteto sono nella norma e il tempo che intercorre fra la segnalazione del guasto e la riparazione non va mai oltre le 24 ore. Sull’eventuale realizzazione del sottopasso, per il quale sono state già studiate soluzioni, vista la vicinanza del Tevere e per effetto della superficialità della falda, occorrono soluzioni strutturali che richiedono un investimento economico ingente. Infine i treni, si attestano sul binario 1 quelli che fanno capolinea, gli altri per un migliore fluidità della circolazione, sono attestati ai binari 2 e 3».
FONTE:
IlMessaggero.it