“Il presidente del Consiglio conosce il problema e desidera che venga risolto con priorità: è necessario velocizzare ogni decisione e far sì che una norma del nostro ordinamento faciliti per tutte le persone diversamente abili l’esercizio del voto”. Con queste parole la Presidenza del Consiglio ha risposto ad una lettera inviata a Silvio Berlusconi da Severino Mingroni, consigliere generale dell’Associazione Luca Coscioni, sulla questione del voto domiciliare degli elettori con disabilità.
Mingroni, militante dei diritti civili affetto dalla sindrome di locked-in, aveva scritto al presidente del Consiglio auspicando che “tutto il Parlamento si adoperi alacremente perché, prima delle prossime elezioni europee, divenga Legge dello Stato la Proposta di Legge presentata dalla on.
Rita Bernardini, e sottoscritta da tutte le forze politiche, calendarizzata da poco in Commissione Affari Costituzionali volta ad ammettere gli elettori disabili al voto domiciliare ricomprendendovi così anche quei disabili stranamente considerati trasportabili dalla Legge attuale, come il sottoscritto, un disabile gravissimo con tante di quelle gravi invalidità che l’andare a votare al seggio elettorale è una vera e propria tortura fisica e psicologica”.
Una vera e propria “tortura democratica”, alla quale l’uomo si è sottoposto – essendo residente nella regione Abruzzo – anche lo scorso 14 dicembre, in occasione delle recenti elezioni regionali. Nella lettera di risposta si cita anche la proposta di legge in materia a prima firma della parlamentare Pd di area radicale Rita Bernardini: “Desidero rassicurarLa – scrive la Presidenza del Consiglio – che la proposta di legge presentata dall’on.le Rita Bernardini sarà seguita con il massimo impegno in tutte le fasi dell’iter parlamentare
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