Salve, pongo la questione di una mia amica 40enne: lei è disabile psichica (schizofrenia paranoide), ma completamente autonoma, è una bidella con macchina e patente con tutti i punti, seguita dal CPS, ha già convissuto 2 anni, e per un anno ha vissuto da sola.
Da qualche mese vive nell’appartamento sottostante quello dei genitori, nella villa di famiglia, con un “contratto” di comodato non registrato e non firmato da lei perchè “non ce n’è bisogno”.
I rapporti tra loro non sono mai stati tranquilli, in quanto lui non accetta la malattia della figlia.
Ora, il padre origliando “perchè è suo dovere controllarla”, ha ascoltato una conversazione al telefono, e seppure non conoscendo l’altro interlocutore o l’ambito, non gli è piaciuto ne il tono ne l’argomento trattato dalla figlia, è entrato in casa senza bussare, dicendogli che ha 30 giorni per andarsene.
Ora, la legge prevede che essendo entrambi colpevoli della mancata registrazione, entrambi sono sanzionabili, e l’appartamento deve essere liberato comunque, a meno che si provveda col Ravvedimento Operoso, e si stipuli un contratto regolare.
Ma se il padre non lo vuole fare, può buttarla in mezzo alla strada?
Grazie.
Davide