Quando si vuole prendere un applauso in Aula, basta difendere il presidente della Repubblica o parlare bene dei disabili. Oggi sono avvenute entrambe le cose: la prima, dopo l’episodio di Di Pietro in piazza Farnese (ma visto che il Capo dello Stato si è già difeso da solo, non c’è bisogno di aggiungere molto); la seconda, in occasione del voto di quattro mozioni “concernenti iniziative a sostegno dei diritti delle persone con disabilità”.
Le mozioni sono atti che impegnano il governo e normalmente vengono presentate dall’opposizione, che (non riuscendo ad incidere sulle leggi, visto che qui non si tocca palla) spera di fare pressione così su Palazzo Chigi; parallelamente, però, la maggioranza ne fa una versione light – apparentemente uguale sui principi di fondo, ma attentamente depurata di tutti quei fastidiosi impegni a destinare risorse economiche: tipo la Coca zero, che sembra quella vera ma senza calorie – e se la approva da sola, bocciando le altre.
La nostra punta di diamante, sul tema, è Ileana Argentin, che anche oggi – con il suo linguaggio, come dire, colorito – ha cercato di togliere il velo all’ipocrisia del governo: li ha accusati di parlare di aria fritta, perché non si eliminano le barriere architettoniche, non si mettono insegnanti di sostegno nelle scuole e non si inseriscono i ragazzi disabili nel mondo del lavoro se non c’è un euro stanziato per questo scopo.
Ma il Centrodestra, che si riempie la bocca parlando di disabili, non rifinanzia la legge 328 del 2000, né affronta il problema dei pochi insegnanti di sostegno, né pensa ad un contratto di lavoro per gli operatori sociali. Concetti analoghi sono stati espressi da Livia Turco, che oltre ad essere prima firmataria della nostra mozione è anche l’autrice della legge 328/2000, non rifinanziata da questo governo: l’assistenza ai disabili, ha detto, non è un gesto di bontà, ma un atto dovuto, come stabiliscono una Convenzione dell’Onu (che l’Italia non ha ancora ratificato) e l’indirizzo dell’Unione europea, che invita ad eliminare le discriminazioni e gli ostacoli di natura ambientale.
Invece, la Finanziaria ha massacrato anche le leggi vigenti, tagliando 660 milioni di euro a vari fondi, tra cui quelli per la non autosufficienza, stanziati dal governo Prodi.
Lo stesso governo precedente – più vado avanti e più mi meraviglio di come tante cose non siano state pubblicizzate a dovere: Berlusconi ci avrebbe costruito sopra una fiction – aveva concertato, con tutte le associazioni e con le regioni, un decreto sui livelli essenziali di assistenza. Ma questo esecutivo lo ha ritirato, perché ha deciso di risparmiare 5 miliardi di euro sulle protesi e sugli ausili sanitari.
Ne abbiamo appena dati 4 alla Libia, lo ricordo en passant, ma quello in effetti non era un trattato light.
FONTE:
AndreaSarubbi