Handicap e lavoro: una accoppiata perdente!!

Uomo al computerSecondo i dati ufficiali, in Italia i disabili in età da lavoro sono mezzo milione, ma solo il 21% è realmente occupato.
Ma c’è un altro dato che salta all’occhio: la scollatura fra il sistema legislativo, che con la legge Stanca, in favore dell’accesso agli strumenti informatici da parte dei disabili, è all’avanguardia, rispetto alla sua attuazione.
Le responsabilità sono da spartire: da una parte è necessario un investimento delle aziende in infrastrutture accessibili a tutti e, nella ricerca, con nuovi partner per realizzare in maniera industriale i prototipi (fra le collaborazioni già esistenti con il Politecnico di Milano quella con St Microelectronics).
Ma, Roberto Polli, direttore generale di Assolombarda, afferma che il problema non può essere delegato solo alle imprese.
Il finanziamento pubblico non è così presente in quest’ambito: la spesa sanitaria appare ridotta se paragonata ad altri stati (8,4% del Pil, rispetto al 13% degli Stati Uniti). Solo nella provincia di Bolzano è stata approvata una legge per aiutare le persone non autosufficienti, e si sta tentando in tutti i modi di revocarla. Le iniziative in favore delle persone diversamente abili sono sporadiche, per esempio, l’offerta di oltre 30 milioni di euro della Regione Lombardia, ma manca una politica strutturata all’integrazione e all’aiuto di chi è disabile.
Il telelavoro in Italia è praticato da solo il 3,6% delle persone, percentuale fra le più basse in Europa.
Senza misure pratiche da parte delle istituzioni sarà difficile che le opportunità per i disabili italiani siano le stesse dei loro vicini europei.
Per favorire l’integrazione delle persone diversamente abili nella vita attiva è nato Dis…abilità, progetto a cui partecipano il dipartimento di Bioingegneria del Politecnico di Milano, in collaborazione con Cefriel, centro di eccellenza Ict del Politecnico di Milano, l’Istituto nazionale neurologico “Besta” e l’associazione “La Nostra Famiglia”.
Fra le soluzioni presentate spicca Whisper, uno strumento che permette la navigazione su Internet senza toccare la tastiera, ma solo con il respiro.
Si tratta di un dispositivo, formato da una specie di cannuccia, che misura il flusso d’aria emesso e lo codifica in una sorta di codice Morse (respiro lungo corrisponde alla linea, respiro breve al pallino).
I dati vengono tradotti in comandi eseguibili sul computer. In questo modo l’utente è capace di navigare senza aiuti altrui.
All’interno del progetto inoltre sono stati avviati degli studi sulla Bci, Brain computer interface, dove la comunicazione avviene attraverso elettrodi in grado di tradurre la reazione cerebrale in comandi al computer.
Il dispositivo con elettrodi, per esempio, se realizzato con economie di scala in sistema wireless, sarebbe in vendita a un prezzo di 100-150 euro.
Un’altra offerta, sempre all’interno del progetto, è Harmonia, una piattaforma software che sarà resa disponibile in open source per permettere lo sviluppo automatico di applicazioni fruibili da disabili come, per esempio, l’utilizzo dei siti interattivi della Pa.
L’idea, finanziata dal Fondo sociale europeo, nasce da una realtà allarmante: in Italia solo il 3% dei siti Web è fruibile da disabili.

WWW.01NET.IT

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