Lauria (PZ): Nascerà la prima casa famiglia del Sud che accoglierà disabili orfani

Disabile in FamigliaA Lauria, provincia di Potenza, si avvia a conclusione l’angoscia del «dopo di noi» per i familiari dei disabili. Sarà, infatti, inaugurata in questi giorni, «Casangelica » la casa famiglia che ospiterà persone con disabilità prive, o temporaneamente prive, di sostegno familiare. Si tratta di un progetto di carattere sperimentale, che si pone il problema del futuro di giovani ed adulti portatori di handicap quando i propri familiari non saranno più in grado di assisterli o non ci saranno più, primo in tutto il Centro- Sud Italia.

L’idea è nata dall’associazione di volontariato «Angelo Custode» che ha ritenuto la casa- famiglia la migliore soluzione per il dopo-di-noi, ha perciò, offerto la propria progettualità al Comune di Lauria, che ha inserito tale iniziativa nel programma amministrativo della giunta Pisani, la giunta regionale di Basilicata ne ha deliberato l’istituzione sperimentale per 8 posti letto, l’iter burocratico si è completato lo scorso 12 febbraio con l’af fidamento della gestione della casa famiglia per disabili adulti gravi, per la durata di anni uno alla cooperativa sociale Angelicum, di Lauria, e finalmente si aprono i suoi battenti.

Funzione della casa-famiglia è quella di fornire al disabile un ambiente di vita adeguato, sia nel caso di assenza della famiglia, che di incapacità o impossibilità, anche transitoria, della stessa di fare fronte alle esigenze del figlio è un servizio residenziale di tipo socio- assistenziale a carattere temporaneo o permanente in favore di disabili adulti. Gli obiettivi previsti dal comune nel regolamento della casa famiglia vanno dall’offrire ai disabili un servizio di accoglienza al mantenere la persona nel proprio ambiente di vita favorendo rapporti sociali ed affettivi; dal consentire una qualità di vita accettabile e condivisa allo svolgere azione preventiva rispetto al rischio di perdita totale dell’autonomia favorendo l’esercizio delle capacità della vita quotidiana; dal prevenire l’isolamento creando momenti di socializzazione e nuovi legami che vadano oltre la cerchia familiare al consentire ai disabili di cominciare a sperimentare anche il distacco dalla dipendenza familiare in vista di un definitivo abbandono da parte di esso.

FONTE:
LaGazzettaDelMezzogiorno.it

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