Genitori Tosti: Ossigenoterapia in Camera Iperbarica (Aggiornamento)

Sono passati neanche tre mesi da quando la nostra lettera sull’ossigenoterapia in camera iperbarica come trattamento efficace per le PCI,  indirizzata al Ministro alla Sanità,  è stata inviata e messa in evidenza sul web. Mentre il Ministero ci informa che le nostre richieste (vedi allegato lettera del 12 dicembre 08) verranno tenute in considerazione, numerosi e di spessore sono stati i riscontri ricevuti da esponenti della medicina iperbarica.

In breve mettiamo a disposizione di tutti quanto ci è stato segnalato:      

  • Al momento attuale, a livello internazionale (tutto il mondo) non ci sono documentazioni scientifiche che comprovino che l’OTI dia risultati nelle cerebropatie infantili (PCI, danni post anossici, alterazioni mitocondriali eccetera). 
  • L’Ospedale di Niguarda è stato autorizzato dal Ministero alla sperimentazione che terminerà a Maggio 2009. Contemporaneamente e parallelamente un’altra sperimentazione è in corso anche in USA , ma il termine – previsto per Maggio 2009 –  è stato posticipato ad Agosto 2009.
  • In Italia l’ossigenoterapia in camera  iperbarica, come trattamento per le PCI,  si effettua (a pagamento) già da due anni, in Toscana.
  • Esistono centri PRIVATI sparsi per il mondo che trattano PCI senza protocolli terapeutici approvati e verificati e con personale che potrebbe non essere all’altezza della situazione clinica dei pazienti; non c’è un protocollo di ammissione valido ai trattamenti (a volte fatto da medici che non hanno alcuna specializzazione  in campo neurologico), non esistono controlli in serie prima, durante e dopo il trattamento e fondamentalmente, molti piccoli pazienti presentano serie complicazioni in corso di trattamento.
  • Si ricorda che il nostro Servizio Sanitario Nazionale RIMBORSA le cure all’estero in Istituti di  alta specializzazione se non disponibili in Italia non adeguate al caso clinico, o non disponibili nei termini stabiliti espressamente dalla Legge (DM 3/11/1989  e DM 1/12/2000). Perciò le raccolte fondi non hanno motivo di essere fatte .
  • Rimane un punto interrogativo riguardo alle autorizzazione e quindi rimborsi di queste “terapie” effettuate da alcune regioni italiane.

Il Gruppo Genitori Tosti, nonostante gli insulti e le minacce ricevute da riconoscibili “anonimi”  per timore di un crollo delle collette attualmente in atto, si può ritenere soddisfatto di aver raggiunto la chiarezza in merito a questo trattamento, che allo stato attuale degli studi non cura nulla per quanto riguarda le patologie summenzionate. Ancora resta molto da fare in tema di riabilitazione intensiva, ma ci affidiamo alla nostra determinazione e all’appoggio di tutti quei genitori che in questi mesi ci hanno sostenuto, per sollecitare chi di dovere ad applicare, aggiornandole, le linee guida sulla riabilitazione in Italia.

Gruppo Genitori Tosti in Tutti i Posti 

e.mail: genitoritosti@yahoo.it    3343241802 – 340144422
Sito Internet : www.genitoritosti.blogspot.com

Un pensiero su “Genitori Tosti: Ossigenoterapia in Camera Iperbarica (Aggiornamento)

  1. Da il giornale on line Il Gallo del Salento in data 4 marzo 2009:

    Scrivo in qualità di Presidente dell’Associazione di volontariato “Idee Valori e Solidarietà”, con sede a Taurisano, e vorrei condividere un pensiero che ha visto la luce in seguito a quanto accade in questi ultimi tempi nel nostro Paese. Mi riferisco alle numerose campagne di solidarietà organizzate da varie associazioni per la raccolta fondi, necessari alle cure presso una clinica statunitense, cui genitori pieni di speranza vorrebbero sottoporre i loro figli gravemente ammalati. Ogni giorno è un proliferare di casi segnalati e fin quasi “sponsorizzati” dai mass media. Ma se, in qualche modo, appare condivisibile lo spirito di solidarietà che anima le raccolte di denaro da parte di associazioni qualificate, altrettanto non può dirsi per chi lo fa in proprio. In tale ultima ipotesi, non sono pochi i casi in cui non esiste alcuna garanzia che il denaro raccolto sia destinato, del tutto e non in parte, alle cure di cui necessita il bambino malato, mentre l’alea intorno alle associazioni viene alleggerita dai numerosi controlli fiscali, e non solo, cui queste sono periodicamente sottoposte. Tuttavia, non sono poche le persone che speculano intorno a tali raccolte. È con rammarico, infatti, che sono stato testimone di uno strano meccanismo che si è venuto ad innescare intorno al caso di una bambina da sottoporre alle cure in USA, affetta da paresi spastica e da un’encefalopatia anossica ischemica. Sono, infatti, in possesso del preventivo medico rilasciato dalla Clinica statunitense Ocean Hiperbaric Neurologic Center di Fort Lauderdale in Florida, il quale prevede una serie di trattamenti consistenti in ossigenazione iperbarica, fisioterapia del cranio sacrale, integrazione sensoriale e logopedia. Pur non essendo uno specialista, mi chiedo: tali trattamenti non possono essere fatti anche in Italia? Eppure, qui nel Salento, opera tra gli altri il prof. Antonio Gismondi, luminare di terapia iperbarica, che coordina un gruppo valente di fisioterapisti presso la struttura “Villa Verde” a Lecce. Possibile che non sia in grado di praticare gli stessi trattamenti americani? Ed è possibile che una bambina affetta da così gravi patologie possa guarire solo se si sottopone a cura iperbarica o fisioterapia nella clinica americana? Capisco lo stato d’animo dei genitori, che, pur di vedere migliorare i propri figli, si aggrappano anche alla più esile speranza, ma non condivido l’inerzia dei medici italiani dinanzi a casi del genere. Esiste un vero e proprio business intorno alle famiglie di questi bambini. Presso una struttura di Caserta, che non è una struttura sanitaria ma una Associazione onlus denominata “Ming Men”, gestita da un medico generico, dott. Gaudenzio Garozzo, ogni giorno vengono accolti numerosi di questi bambini che poi andranno in Florida; si tratta di pazienti che vengono sottoposti ad una “disintossicazione farmacologica, fisioterapia intensiva, agopuntura e dieta appropriata” preventiva, necessarie per affrontare al meglio l’ossigenazione iperbarica. Non capisco come possa un medico generico, senza alcuna specializzazione, così come riscontrato presso l’Ordine dei Medici di Caserta, Presidente di un’Associazione dove si pratica medicina cinese, avere maggiori conoscenze tecniche di qualunque altro specialista delle cliniche italiane. Di fatto, non si ha notizia di un solo caso di miglioramento, o guarigione, di pazienti sottoposti a tali terapie. Mi viene da pensare che con molta probabilità si tratti o di un mago della medicina come non ne esistono al mondo, il che significherebbe che tutti gli altri medici sono degli emeriti ignoranti, oppure di un grosso raggiro di genitori disperati, disposti a tutto pur di garantire una vita dignitosa ai propri figli. Delle due, l’una! È il caso di riflettere sulla serietà e gravità di tali situazioni, per evitare speculazioni e dare false indicazioni a coloro che cominciano a credere che l’America sia la terra della salvezza! Senza, con questo, dimenticare che per ogni paziente che si reca negli Usa, oltre a sminuire le capacità professionali dei medici italiani, si deve far fronte a spese che superano quasi sempre i 100mila euro.

    Antonio Montonato

    Il prof. Gismondi: “Si può fare tutto a Lecce!”

    Il prof. Antonio Gismondi, da noi contattato, conferma e rivendica: “L’ossigenazione iperbarica in Italia l’ho praticamente portata io più di 30 anni fa e da allora abbiamo fatto passi da giganti. Purtroppo molte nostre famiglie, attratte dalla chimera di un’improvvisa guarigione, sostengono spese ingenti per portare i loro cari in Florida, laddove mi risulta che lo stesso Ordine dei Medici americani non veda di buon occhio quella Clinica. Quella stessa terapia si può fare a Lecce, presso il Centro Nike che è anche convenzionato. E la camera iperbarica ha molteplici funzioni: è straordinaria anche con i diabetici pur se la maggior parte dei medici di base continua a non sapere indirizzare i propri pazienti. Ora stiamo provando la terapia anche sui bambini autistici e i primi risultati già promettono bene”. Quindi chi insegue il “sogno americano” farebbe bene a contattare prima lei? “Assolutamente! Sono molto amareggiato perché in tanti anni ho tenuto convegni, mi sono dimenato in tutti i modi per fare informazione, ma evidentemente con scarso successo”.

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