Per un uomo in carrozzella, la stazione Centrale è un luogo inaccessibile. Era così prima del cantiere, così è ancora dopo l’inaugurazione dello scorso dicembre, con le gallerie ancora avvolte negli steccati dei lavori in corso: nonostante Grandi Stazioni parli della Centrale, sul suo sito, come di «un nuovo modello di accessibilità». Con adeguate strumentazioni i percorsi sarebbero diversi: si potrebbe arrivare in metropolitana e prendere un montascale mobile, oppure usare l’auto e lasciarla al parcheggio sul lato est, nei pressi di piazza Luigi di Savoia. Magari.
«Ti riconoscono il diritto al lavoro ma non all’accesso» dice Paolo, 29 anni, seduto sulla sua sedia a rotelle nella Galleria delle Carrozze mentre cerca insieme ad Aldo, suo padre, 52 anni, un modo per avvicinarsi ai treni. Paolo lavora in via Broggi, è un impiegato della casa d’aste Sotheby’s e viene a Milano ogni giorno in auto da Peschiera, accompagnato dal padre fino in ufficio. Paolo non ha mai preso un treno in Centrale. Lo trovi alle uscite della linea verde e della rossa, ancora sottoterra, mentre è sparito nel senso opposto, sulle pareti di legno che delimitano le scale mobili impacchettate da mesi. Conviene arrivare in auto, almeno c’è il posteggio disabili. Nessuna indicazione per il percorso disabili, quello che conduce agli ascensori.
Alla fine si arriva solo all’ingresso opposto, in piazza IV novembre. Nella sala al piano terra, sul lato ovest, ce ne sono due. «È proprio quello per disabili» nota Gabriele Favagrossa dell’Aias, l’associazione italiana assistenza agli spastici, che da tempo denuncia l’i mpraticabilità per le fasce più deboli della seconda stazione d’I talia e partecipa a questo viaggio tra le barriere architettoniche. Con l’unico ascensore in funzione si finisce al primo piano, davanti ai tapis roulant che alle sei di sera sono assaliti freneticamente dai pendolari. Paolo e Aldo, accompagnati da Gabriele, restano a guardare. Aldo prova a infilare la carrozzina del figlio ma urta inesorabilmente contro i pali d’acciaio pensati per impedire il passaggio di carrelli e grosse valigie. Strada sbarrata. Si rischia di senza scivolare indietro».
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