Giovanni Paolo Sandri ha da poco superato i 40 anni, è un disabile colpito da grave tetraparesi spastica dall’età di sei mesi, vive e lavora a Cuneo. Particolarità? Ha scritto un libro, un’autobiografia per l’esattezza; un’autobiografia che vuole essere strumento educativo. “Cammino da seduto – Ecco i miei passi” (ed. Ass. Primalpe Costanzo Martini) è il suo primo libro e verrà presentato al pubblico mercoledì 15 aprile 2009 alle ore 20.45 presso la sala B del Centro Incontri in corso dante 41 a Cuneo.
“Lo scopo primario di questo libro – scrive l’autore – è sottolineare aspetti, muovere critiche verso il mondo dell’educazione e verso quello della cura della persona in generale; la mia biografia potrà essere utile per la formazione di educatori, medici, fisioterapisti che, attraverso questa storia di vita, potranno fare tesoro degli errori altrui e lavorare per evitare discriminazioni o leggerezze”. Educazione, dunque, ma anche cura della persona: perché l’autonomia, l’autostima, l’inclusione sociale e il benessere psicofisico passano anche da certi dettagli. A volte pagati a caro prezzo sulla propria pelle di disabile.”Le esperienze che racconto – aggiunge Sandri – sottolineano da un lato l’umanità e il calore di persone che mi hanno aiutato a crescere e ad accettarmi come disabile, ma anche come risorsa e come amico; dall’altro la freddezza e la poca cura nella relazione da parte di altre figure che lavorano nel campo della disabilità e che quindi dovrebbero essere estremamente sensibili a queste tematiche. Ciò che mi spinge a prendere la penna in mano è la voglia di dire che la disabilità non è ciò che ferma una vita”. Dunque il libro è rivolto anche ad altri? Non solo ad operatori ed esperti?
“Spero sia d’aiuto ai genitori – continua l’autore – che leggendo riescano a trovare una piccola chiave d’aiuto. Spero sia letto da molte persone normali che hanno voglia di allargare il loro spazio di conoscenza, perché quando si conosce, la paura viene meno. Questo libro vuole essere il punto di forza di un percorso che vorrei portare avanti con tenacia e volontà. In qualche modo è gia partito, ma, essendo un progetto, cammina piano come me e lentamente avanza: credo che il potermi raccontare, il portare la mia vita un po’ in giro, può essere buono, sia come valido strumento di integrazione alla formazione professionale di esperti, quali medici, fisioterapisti, infermieri, operatori socio sanitari, assistenti sociali, educatori professionali, insegnanti; sia come aiuto per i giovani delle scuole superiori dove un’esperienza forte può essere per loro uno stimolo; sia anche infine per gli studenti universitari che studiano materie sociali”. Tutto il ricavo della vendita del libro, tolte le spese, andrà ad impreziosire e a ripagare quanti accompagneranno Giovanni Sandri nel suo tour territoriale. Tra medici, educatori, operatori, assistenti, giovani, per non perdere la speranza di aver imparato qualcosa dalla sua disabilità. In modo lucido.
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