Raggiungere la stazione Centrale dalla fermata del metrò a due passi può non essere semplice. Soprattutto se si è disabili e al posto del montascala compare solo un cartello. Ne sanno qualcosa Silvana e Filippo, che hanno dovuto trasportare la loro bimba malata (passeggino compreso) a forza di braccia per arrivare in superficie.
L’incubo della salita
Ogni tre mesi i due partono da Chivasso, in provincia di Torino, alla volta di Milano. Perché la piccola Sara, la loro figlia di 5 anni e mezzo affetta da una rara malattia al cervello, è in cura all’ospedale Besta. «Arriviamo qui col treno – racconta la mamma – e, per raggiungere il Besta, prendiamo un taxi». Tutto bene, finché non è il momento di tornare a casa. A quel punto inizia l’Odissea. «Per approdare alla stazione Centrale – continua la donna – utilizziamo la metropolitana. Ma, scesi dal vagone, risalire diventa un incubo». Accanto alla scala mobile spiccano i divieti, tra cui «niente carrozzine». Silvana e Filippo, allora, si rassegnano e sollevano la bimba seduta sul suo passeggino. «Una struttura particolare, pesante – sottolinea il papà – che sfiora i quaranta chili». Da sommare ai quindici di Sara. È una fatica nera salire quasi trenta gradini trasportando la piccola e tutta l’attrezzatura che la sostiene. E non è finita, perché mancano ancora due scalinate. Filippo e Silvana approfittano della scala mobile, sperando di passarla liscia. «Io non ce la faccio più», sussurra la mamma col fiatone.La luce, però, s’intravede oltre l’ultima rampa. Altri 27 gradini, affiancati da nessuna scala mobile. I due genitori si preparano all’ultimo sforzo, afferrando il passeggino. Per fortuna, giunge inaspettato l’aiuto di alcuni passanti e Sara arriva in cima in un batter d’occhio.
Ci scusiamo per il disagio
«Non è possibile affrontare questa tortura ogni volta», sospira Silvana. «Il montascala – denunciano altri cittadini – manca da almeno due anni. È una vergogna». Parlando con gli addetti Atm, i genitori scoprono che c’è la possibilità di salire in ascensore passando dalla linea verde a quella gialla ma, in ogni caso, la cabina non raggiunge la superficie. «Stiamo provvedendo alla sostituzione del montascala – si legge nel cartello affisso – ci scusiamo per il disagio sino ad oggi arrecato». La speranza è che il fastidio non duri ancora troppo: «Chissà se alla nostra prossima visita – si chiede Silvana – il montascala sarà tornato al suo posto».
FONTE:
Milano.CronacaQui.it