A Bolzano nasce un centro estivo per disabili autistici

Famiglia1D’estate “non c’è posto per tuo figlio”. Quattro strutture contattate – l’Asl, l’ufficio invalidi, una cooperativa sociale e l’unità territoriale di riabilitazione – ma un’unica risposta e sempre negativa: “mi spiace ma non ci sono attività” né la mattina né il pomeriggio. A sollevare il problema su dove “mettere” i bambini e i ragazzini disabili che hanno i genitori che lavorano quando finisce la scuola è Marina Vitone, un’insegnante di matematica al liceo “Ferraris” di Taranto ma soprattutto la madre di un ragazzo di 16 anni con “disabilità psicomotoria medio grave” (questa è la diagnosi). “Sento il bisogno di raccontare la vana ricerca, proprio negli uffici che invece dovrebbero aiutarmi, nel cercare di trovare persone o strutture disponibili a seguire mio figlio per qualche settimana”, tra il termine delle lezioni e l’inizio delle ferie di mamma e papà, “senza chiuderlo in un istituto”, scrive la professoressa Vitone in una lettera inviata alla redazione di Superabile.it.

Un problema sentito da quasi tutte le famiglie italiane che hanno un figlio disabile a carico e che diventa ancora più complicato da risolvere quando si tratta di disabilità relazionale, intellettiva o cognitiva. “In teoria esistono alcuni centri estivi che si dicono in grado di accogliere questi ragazzini ma che in realtà non lo sono affatto”, dice Rita Marino, dell’associazione La parola che manca di Roma. “Io e mio marito, insieme a un’altra ventina di genitori che fanno parte dell’associazione, ci siamo dati da fare per tempo e, grazie alla cooperativa Agorà, al XVI Municipio e a fondi privati, già da qualche anno siamo riusciti a organizzare una serie di attività almeno per il mese luglio, tutti i giorni feriali e fino alle 14.30 – racconta la signora Marino -. Per settembre, invece, finché non riaprono le scuole, sempre come associazione stiamo pensando di affittare privatamente una sala parrocchiale o un altro locale; ma non è semplice trovare la persona adatta”.

Ma qualche risposta positiva arriva anche dal settore pubblico. A Bolzano, ad esempio, quest’anno è nato un cento estivo per l’autismo. Il progetto, realizzato dall’Azienda servizi sociali grazie alla collaborazione dell’Intendenza scolastica e del Servizio di neuropsichiatria infantile e dell’adolescenza del comprensorio sanitario, è attivo dal 15 giugno al 15 agosto e cerca di venire incontro alle esigenze dei genitori che lavorano durante il periodo di chiusura delle scuole. Attualmente il centro, ancora nella fase sperimentale, è frequentato solo da tre ragazzini autistici fra i 6 e i 21 anni. Anche a Parma, all’interno del parco di Marano, esistono due centri estivi aperti ai bambini e ai ragazzi disabili: il primo, gestito dalla cooperativa sociale Società Dolce, si rivolge alla fascia d’età 6-14 anni, mentre il secondo è gestito direttamente dal settore Politiche per i disabili del Comune e coinvolge gli adolescenti. L’offerta ricreativa, per un totale di 28 ragazzini disabili, va dal 15 giugno al 28 agosto, è aperta dalle 9 alle 16 e le famiglie possono utilizzare anche il servizio di trasporto dedicato.

FONTE:

SuperAbile.it

0 pensieri su “A Bolzano nasce un centro estivo per disabili autistici

  1. mi date una mano per poter fare attività volontaristica in quanto musicoterapista per pazienti affetti da autismo?

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