A Vicenza parte un progetto per la costruzione di alloggi per disabili con diversi gradi di autonomia

Casa e DisabileLa Fondazione Cariverona concede un primo contributo di 700 mila euro, e nell’Alto Vicentino parte un progetto senza precedenti che coinvolge istituzioni, privato sociale e familiari. L’obiettivo è di costruire una rete di alloggi e residenze per persone disabili con diversi gradi di autonomia, cioè case alloggio, appartamenti protetti ed altre tipologie di strutture in uno scenario di welfare community. Un’idea inedita. Una bella avventura di civiltà. Protagonisti la Fondazione di Comunità Vicentina per la qualità della vita (una onlus nata nel 2004 e presieduta da Michele Negri), l’Ulss 4, i Comuni, la Conferenza dei Sindaci, un gruppo di cooperative sociali e di associazioni di familiari.

Anche nell’Alto Vicentino si profila un bisogno crescente di residenzialità per adulti disabili gravi, incapaci di provvedere a se stessi e con famiglie sempre più in difficoltà. Inoltre, i principali indicatori epidemiologici stimano per i prossimi 15 anni un aumento del 40 per cento del bisogno di assistenza di persone non autosufficienti. Da qui l’importanza del progetto, che, con una spesa complessiva di 4 milioni di euro per il periodo 2009-2012, punta, sulla base di interventi mai prima esperimentati, a prevenire situazioni di emergenza e a far acquisire maggiore autonomia alle persone con disabilità lievi, integrandole nel tessuto sociale. L’idea concreta è di passare in 4 anni dagli attuali 118 posti di residenzialità per persone disabili (in 6 diverse strutture), a 188 (con 20 nuovi posti in servizi residenziali per disabili gravi, 20 in gruppi appartamento e altri 30 in servizi di sostegno all’autonomia abitativa per persone con disabilità lieve). «È una sfida – spiega Negri – in cui la parola-chiave è “fiducia”, innanzitutto della Fondazione Cariverona che ha deciso di finanziare in toto la prima fase del progetto, ma anche dei familiari verso le istituzioni e il privato sociale, e un po’ di tutta la comunità».

Comuni, enti pubblici, imprese economiche, parrocchie e terzo settore potrebbero essere, infatti, coinvolti direttamente in questa proposta. Il fine ultimo, nel lungo termine, è la costituzione di un “Fondo vincolato per la residenzialità abitativa delle persone con disabilità nell’alto Vicentino”. Così, un privato, un’azienda, una parrocchia, un familiare, potranno mettere a disposizione del progetto una loro proprietà immobiliare, allo scopo di farne un appartamento protetto o una casa alloggio. Donazioni e liberalità, trust (nuovo istituto giuridico che favorisce la gestione di beni a favore di una persona con disabilità) e raccolta del risparmio sono gli strumenti di raccolta fondi individuati dal progetto. Una prima tappa si avrà nel prossimo autunno con l’inaugurazione dei primi due gruppi appartamento, uno a Villaverla, già attivo da gennaio 2009, e uno a Santorso, dove gruppi di quattro persone con disabilità lieve coabiteranno grazie al sostegno a livello domiciliare di una equipe di operatori.

FONTE:
SuperAbile.it

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