Week-end in agriturismo, ma non per le persone con disabilità fisiche: solo il 16% delle strutture rurali italiane è infatti accessibile. Il dato emerge da uno studio condotto da Toprural.com, società specializzata nella ricerca su internet di agriturismi e alloggi rurali con una quota di mercato dichiarata in Italia pari al 60% e un milione e mezzo di visite mensili al sito web. Toprural ha censito oltre 12 mila (12.298) strutture agrituristiche su un totale di circa 19 mila segnalate sull’intero territorio nazionale: solamente poco più di 2 mila (2.041, il 16,6% del totale censito) dichiarano la possibilità di ospitare persone con disabilità. I dati della ricerca indicano il Friuli-Venezia Giulia come la regione che ha percentualmente più strutture rurali adattate ad accogliere i disabili sul totale di quelle presenti sul proprio territorio: sono 68 sui 213 dislocati nella regione (il 31,92%). A seguire la Basilicata con il 30% delle proprie strutture rese accessibili (33 su 110) e la Sicilia con il 28,3% (101 su 357).
Tra le regioni che invece dimostrano una minore sensibilità ci sono la Campania con 25 strutture accessibili su 359 presenti sul territorio (il 7%), il Trentino con 77 su 894 (l’8,6%) e la Lombardia con 65 strutture accessibili su un totale di 721 (il 9%). Considerando invece la presenza di agriturismi adattati alle persone disabili in termini assoluti sul totale nazionale, la regione che dimostra maggiore attenzione è l’Umbria, dove sono 399 le strutture rurali accessibili: in sostanza, in Italia un agriturismo accessibile su cinque (19,5%) si trova in questa regione. Un primato dovuto anche all’alto numero di strutture presenti nelle province di Perugia e Terni, in totale ben 1605. Solamente la Toscana, dove gli agriturismi sono 2641, ha numeri complessivi più alti, anche se i luoghi accessibili sono in numero inferiore, 277, cioè poco più del 10% del totale toscano. Buone prestazioni anche per il Piemonte, che con 229 agriturismi accessibili sui 912 presenti sul proprio territorio (25%) ospita in totale l’11% delle strutture accessibili italiane, piazzandosi così al terzo posto (proprio dopo Umbria e Toscana) in questa speciale classifica. Sull’altro fronte, si riconferma all’ultima piazza la Campania, che di agriturismi adattati ne ha solamente 25 (l’1,22% sul totale nazionale).
La legge quadro nazionale che nel febbraio 2006 ha disciplinato il settore dell’agriturismo stabilisce all’art. 5 che “per gli edifici e i manufatti destinati all’esercizio dell’attività agrituristica la conformità alle norme vigenti in materia di accessibilità e di superamento delle barriere architettoniche è assicurata con opere provvisionali”, cioè con manufatti, passerelle, lavorazioni che abbiano una durata temporanea, o che comunque non devono far parte dell’opera compiuta. Una normativa meno stringente rispetto a quelle degli altri edifici, ma che comunque spinge perché i servizi dell’agriturismo siano resi fruibili da chiunque, anche dalle persone con disabilità e da quelle con mobilità ridotte.
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