Dallo scorso mese di settembre continuano ad essere ferme le terapie per i 50 disabili gravi di Villabate, a Palermo. Una situazione pesante, sulla quale si è espressa più volte l’Associazione volontari famiglie italiane disabili (Avofid). “Non garantendo la continuità delle terapie, in questo modo si uccidono i disabili due volte – sottolinea Rossella Proietti, presidente dell’Avofid -. I diversi mesi di sospensione stanno già facendo venire flebiti, artrosi ed altre gravi degenerazioni di tipo fisico in chi ha già gravi disabilità. Mi chiedo fino a quando si dovrà subire questo stato di cose”. “Tutto ciò viola il diritto alla salute di questa categoria e rischia di peggiorarne la situazione – continua la Proietti – con l’aggravio non soltanto della condizione ma anche della spesa sanitaria pubblica”. Una timida promessa giunge dall’avvocato Giovanni Carapezza, capo di gabinetto dell’assessore regionale alla Sanità, che garantisce che entro febbraio la situazione dovrebbe rientrare nella normalità. “A febbraio cercheremo di fare il possibile per garantire le fisioterapie attraverso l’assegnazione dei budget alle strutture convenzionate – ha affermato Carapezza -. Per il caso in questione valuteremo se attivarci per inserire qualche cosa in più”.
Il problema che sta a monte del grave disagio che vivono in questo momento le 50 persone è quello che riguarda la distribuzione a macchia di leopardo dei centri accreditati per potere fare terapie. Esistono, infatti, molte parti della città di Palermo, completamente scoperte dal servizio. Un’area periferica di queste è quella proprio di Villabate, da quando il centro Poseidon di fisiokinesiterapia ha dovuto sospendere il servizio per l’esaurimento del suo budget che ha dovuto subire una riduzione del 30%”.”Da cinque anni abbiamo fatto la domanda di accreditamento per potere fornire le prestazioni con i moduli ma nessuno ci ha mai risposto. Siamo l’unico centro della provincia a potere fare terapia in acqua. Da noi arrivano i disabili da tutti i paesi del palermitano – afferma Marcello Vinciguerra, direttore del centro -. Purtroppo i moduli ambulatoriali vengono aumentati ai centri che li avevano già con la conseguenza che esistono tante zone del palermitano non coperte da questo servizio”.
La persona con disabilità dovrebbe essere trattata, come è indicato chiaramente dalle normative esistenti, dai Centri accreditati e convenzionati secondo l’articolo 26 della legge 833/1978 e della legge 104/1992. A partire dal 2010 il budget dovrebbe essere fatto sul fabbisogno territoriale per evitare di incorrere in problemi di questo genere. Ma secondo l’art.25 della legge regionale n°5 del 2009 i moduli non possono essere affidati a soggetti privati che non siano stati già abilitati in precedenza. Questo penalizza di fatto alcuni centri d’eccellenza che non possono operare terapie per il mancato riconoscimento dei moduli, favorendo e sovraccaricando di lavoro, invece, sempre gli stessi pochi centri di Palermo. I 50 disabili sono tutti iscritti al distretto 14 dell’Asp ma non sono mai stati chiamati perché gli iscritti in graduatoria sono tantissimi. L’unico posto in cui potrebbero andare a fare fisioterapia è la polisportiva Belgio di Palermo che si trova a molti chilometri di distanza dal paese di Villabate, ma nessuno può affrontare questa distanza.
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