Una persona con disabilità ospite del Piccolo Rifugio, comunità alloggio per persone con disabilità di Vittorio Veneto (Tv), fatica sempre più a camminare. Ha dovuto ricorrere alla sedia a rotelle. Ma ci teneva a continuare il corso di aikido, arte marziale giapponese, avviato da un anno con i volontari dell’asd Judo Aikido Vittorio Veneto, la società diretta dal maestro Gianpietro Vascellari.
Come fare? E’ nata così l’innovativa sperimentazione di aikido in sedia a rotelle in corso da ottobre 2009 al Piccolo Rifugio di Vittorio Veneto. Un esempio unico in Italia, a quanto risulta. Tanto che l’esperienza del Piccolo Rifugio verrà presentata allo stage nazionale della Fijlkam, la federazione nazionale dell’aikido e di altre arti marziali, che si svolge al palazzetto di Ponte di Piave (Tv) sabato 29 e domenica 30 maggio 2010. Allo stage partecipa il maestro Fausto De Compadri, il direttore tecnico della Fijlkam per la specialità dell’aikido, e molti dei migliori aikidoka di tutta Italia. Per l’Aikido Vittorio Veneto saranno presenti Luca Gri, di Osigo, e Sandro Lucagnano, di Vittorio Veneto, cinture nere terzo dan e volontari che da due anni propongono l’aikido al Piccolo Rifugio. E con loro arriveranno a Ponte di Piave anche i sei ospiti del Piccolo Rifugio che quest’anno hanno praticato l’aikido.
Parteciperanno anche loro allo stage assieme a tutti gli altri atleti, per osservare e poi cercare di replicare le tecniche mostrate dal maestro De Compadri. Così facendo, i “ragazzi” del Piccolo Rifugio mostreranno il frutto di due anni di sperimentazione della pratica dell’aikido con persone con disabilità, con tutti i benefici psicologici e fisici che porta. E soprattutto Gri e Lucagnano, insieme alla ospite del Piccolo Rifugio coinvolta, mostreranno come l’aikido può essere praticato anche da chi è in sedia a rotelle. “In carrozzina possono essere eseguite tutte le tecniche che fa chi pratica l’aikido in posizione eretta – spiegano Gri e Lucagnano – a parte ovviamente le cadute. L’unico requisito è avere sufficiente mobilità nel busto”. Il riscaldamento è fatto a terra, assieme agli atleti normodotati. Poi, via alle tecniche, adattate ma immutate: nei casi, ad esempio, in cui l’atleta in piedi farebbe un mezzo passo indietro, l’altro ruota la sua carrozzina. E per muoverla può anche utilizzare, facendo leva, la forza dell’atleta che ha di fronte.
L’allenamento di aikido di chi è in carrozzina è quindi simile a quello degli altri atleti: attacchi, prese, leve articolari… fino a veder cadere a terra l’allenatore, se i movimenti sono effettuati correttamente. Un beneficio per il fisico, ma anche uno spettacolo per lo spirito e per l’autostima: essere costretta in carrozzina diventa così un ostacolo superabile. E l’ospite del Piccolo Rifugio capace di eseguire almeno una ventina di tecniche, lo dimostrerà agli aikidoka riuniti per lo stage a Ponte di Piave. I sei del Piccolo Rifugio si preparano a sostenere, tra qualche settimana, di fronte ai maestri dell’Aikido Vittorio Veneto, gli esami per diventare cintura gialla o cintura arancione di aikido. Anche chi è in carrozzina avrà il suo esame da affrontare.
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