L’innalzamento all’85% della soglia per l’invalidità introdotto dalla manovra anticrisi del Governo, finisce alla Procura della Repubblica di Roma e alla Corte dei Conti.
Il Codacons ha infatti presentato un esposto alla magistratura ordinaria e a quella contabile, denunciando le gravissime conseguenze che il taglio comporterà per i disabili e per le loro famiglie.
“Il provvedimento – scrive il Codacons nell’esposto – colpisce indiscriminatamente una indifesa categoria di persone che si vedono sottrarre un contributo assistenziale vitale, senza fondate ragioni. Non si vede in che misura tale riforma possa combattersi il fenomeno dei finti invalidi, se non in danno di quanti diversamente abili davvero necessitano di una, seppur minima, somma di Stato, considerato che l’importo medio dell’assegno di invalidità è di 256,67 euro mensili, bassissimo se raffrontato ai costi, anche economici, di chi versa in una tale condizione. Si stima che il costo per l’assistenza di un disabile grave non autosufficiente si attesti su una media mensile di 2.500 euro a carico della persona o della famiglia. In queste situazioni anche l’indennità di accompagnamento rappresenta un sostegno, tutt’altro che sufficiente a compensare un carico assistenziale che rimane in larga misura sulle spalle del cittadino e della sua famiglia. Verranno sicuramente colpiti tutti quei disabili che attualmente possiedono meno tutele e garanzie: ovvero persone escluse dal mondo del lavoro e comunque con un reddito personale bassissimo, già sottoposte a requisiti molto stringenti, oltre all’obbligo della dichiarazione annuale di iscrizione alle liste di collocamento”.
Anche sul piano del risparmio per le casse dello Stato, la manovra potrebbe trasformarsi in un boomerang – afferma il Presidente Codacons, Carlo Rienzi – A fronte di un risparmio immediato dovuto all’innalzamento della soglia per l’invalidità, vi sarebbe un progressivo peggioramento delle condizioni di salute dei disabili, che non potrebbero più contare su una assistenza costante. Si arriverebbe dunque ad un abnorme incremento della spesa pubblica sanitaria nel lungo termine, incremento legato alle più costose cure mediche di cui necessiteranno in futuro questi soggetti.
Per tali motivi il Codacons ha presentato un esposto alla Procura di Roma, cui si chiede di indagare in capo ai firmatari del relativo decreto legge, alla luce delle possibili fattispecie penalmente rilevanti, quali abbandono di persona incapace, omissione di atti dovuti, concorso in lesioni gravi (in relazione al peggioramento delle condizioni di salute di chi non potrà più avvalersi del sostegno) e sequestro di persona (in relazione ai soggetti con gravi problemi di deambulazione che non potranno più contare sull’assistenza per i propri spostamenti). Alla Corte dei Conti il Codacons chiede invece di indagare sul piano della maggiore spesa pubblica che la manovra potrebbe determinare nei prossimi anni sul fronte sanitario.
L’associazione annuncia infine la piena adesione alla manifestazione di protesta indetta per il 7 luglio a Roma.