Oceano, una persona con disabilità che per anni aveva vissuto ai margini della società, muore improvvisamente e Axelle decide di “scoprire” poco per volta la vita del suo migliore amico, trascorrendo un fine settimana nella “stanza-mondo” in cui egli si era volontariamente rinchiuso. Attraverso manoscritti, diari e appunti, Axelle scopre così il “vero Oceano”, una persona che aveva sfidato il mondo, con le sue riflessioni e le sue provocazioni, provando a scuoterlo dal torpore e dalla cecità. Emerge così agli occhi della ragazza una personalità contorta e sofferente, che aveva fatto delle proprie idee e utopie la forza e la ragione del proprio vivere.
È questa la traccia di un romanzo recentemente uscito, intrigante sin dal titolo (La cucina vista dallo scannatoio, Zona Editrice 2010), prima opera in prosa di Dario Lo Scalzo, già impegnato nel microcredito in America Centrale, infaticabile viaggiatore, coinvolto in progetti umanitari in varie parti del mondo. Nel 2008 ne era già uscita la raccolta di poesie Il grido di una cravatta con il nodo stretto.
L’opera verrà presentata giovedì 8 luglio a Roma, presso la Libreria India, in seno alla cittadella delle ex Fabbriche Lanza (ore 19), nell’ambito della rassegna Cose a India. Insieme all’autore sarà presente il noto giornalista e conduttore televisivo Giovanni Anversa. «La cucina vista dallo scannatoio – racconta lo stesso Dario Lo Scalzo – è una storia forte, volutamente provocatoria e di rottura, un’opera scritta a nome dei deboli e dei sofferenti». Un libro, dunque, a cui guardare con attenzione, sia per i contenuti che per lo stile narrativo, non certo convenzionale.
Dario Lo Scalzo, La cucina vista dallo scannatoio, Zona Editrice 2010, 132 pagine, 14 euro. Per ulteriori informazioni sulla presentazione dell’8 luglio a Roma: dariosolare@yahoo.fr.
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