A Zagabria (CRO) Iniziati i Mondiali di Tiro a Segno per Disabili

Partono oggi i mondiali di tiro a segno targati Ipc, a Zagabria (CRO) fino al 24 luglio prossimo. I numeri degli iscritti sono corposi: 247 atleti da 43 Paesi, con la Corea che fa la parte del leone, con 15 atleti, seguita dalla Gran Bretagna, con 14. Si assegneranno medaglie in ben 31 eventi (17 individuali e 14 a squadra), nelle specialità di pistola e carabina e in due categorie, SH1 ed SH2.  Sono già nella capitale croata i componenti della delegazione azzurra, che conta 9 atleti, di cui sette con paraplegia (SH1): Ivano Borgato, Jacopo Cappelli, Azzurra Ciani, Diego Gnesini, Giancarlo Iori, Marco Pusinich, Oliviero Tiso, e due ‘new entry’, Massimo Dalla Casa e Giuseppe Marchitelli, con tetraplegia (SH2). Doverose, quattro chiacchiere con il tecnico nazionale Sabine Marta, per sapere come ha trasformato la nazionale di tiro a segno e qualche curiosità sulla disciplina.

Da quanti anni sei alla guida della nazionale, come l’hai trovata e come è cambiata con il tuo apporto?
“Sono con loro da marzo 2009, ho trovato una squadra che aveva sicuramente dei talenti, e gente di esperienza, ma erano sempre gli stessi. Ho puntato a incentivare maggiormente i giovani. E ho inserito due ragazzi tetraplegici”.

Perché prima c’erano solo atleti con paraplegia?
“Esatto. Non solo: la nazionale italiana ha avuto sempre una preponderanza di tiratori di pistola, che è arma più facilmente gestibile, rispetto alla carabina. Con i due nuovi ingressi ‘tetra’, Massimo Dalla Casa e Giuseppe Marchitelli, che lo scorso anno hanno firmato il record italiano di carabina, e mi stanno dando grandissime soddisfazioni, le carabine hanno fatto il sorpasso”.

Come sono distribuite ai mondiali croati queste due specialità, e cosa ti aspetti, dal punto di vista dei risultati?
“Abbiamo 4 pistole e 5 carabine. Quanto a queste ultime, con cui fare centro è più facile che con la pistola, e ci sono punteggi altissimi, cioè si vince 600/600 (con 60 tiri nel centro, che vale 10 punti, ndr), se i ragazzi daranno il massimo, potrebbero andare in finale”.

E nella pistola, previsioni?
“Lì fare centro è molto più difficile, per questo i punteggi sono più bassi e nel computo finale conta molto la media. Quanto alle prestazioni individuali, non abbiamo exploit singoli, ma un’ottima media di squadra, e uno compensa l’altro. In ogni caso, sarà un mondiale per tutti i partecipanti, che daranno il massimo”.

Chi dobbiamo temere?
“Secondo me, russi ,coreani e cinesi”.

Parlavamo solo di para e tetraplegici, ma quali disabilità posso tirare a segno, qui in Italia?
“In pratica, potrebbe accedere chiunque,e a qualsiasi età, ma da noi ci sono limitazioni molto maggiori, rispetto all’estero. Per esempio, agli ipovedenti il poligono è bandito e in ogni caso non avremmo le attrezzature per loro, poi non abbiamo disabili mentali. La legge sulle armi, qui, è molto restrittiva”.

Capitolo Londra. Quando si cominciano ad accumulare punti validi per le prossime Paralimpiadi?
“Già quest’anno è partita la ranking internazionale. Anche a questi Mondiali, i primi due di ogni specialità riceveranno la carta olimpica, il pass per Londra. Infatti, mi sono raccomandata in modo particolare, ai ragazzi: bisogna puntare, ovviamente, alle prime posizioni, ma anche non raggiungendole, potremo lo stesso mettere punti da parte. Poi l’anno prossimo si farà il conto delle migliori prestazioni nelle gare internazionali, mondiali compresi, e saranno assegnate ad ogni Nazione tot carte olimpiche, che poi distribuiremo agli atleti in base ai risultati”.

 FONTE:

SuperAbile.it

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