Progettata in Isdraele una Carrozzina per Tetraplegici che si muove con il Respiro

Muovere una carrozzina semplicemente respirando. È il progetto ideato dagli ingegneri del Weizmann Institute of Science di Rehovot (Israele) che hanno creato un dispositivo per muovere la carrozzina sfruttando il processo della respirazione delle persone disabili con capacità motoria ridotta al minimo.

Il progetto si basa sulla certezza che la capacità di annusare, e quindi di respirare con il naso, è una delle poche funzioni motorie che il disabile tetraplegico conserva anche nelle forme di paralisi più acute, in cui il paziente non è nemmeno in grado di comunicare con l’esterno.

La stretta corrispondenza tra cervello e respirazione è stata scansionata con la risonanza magnetica funzionale: il cervello, attraverso il movimento del palato molle dirige il flusso dell’aria attraverso la bocca e il naso; la comunicazione risulta immediata, così il sensore traduce le variazioni della pressione d’aria all’interno delle narici in segnali elettrici che controllano i movimenti della carrozzina.

La sedia a rotelle progettata dall’equipe israeliana del prof. Noam Sobel, in collaborazione con Anton Plotkin e Aharon Weissbrod, potrebbe risultare molto utile soprattutto alle persone tetraplegiche gravi, ossia completamente immobilizzate e non autosufficienti a causa di lesioni al cervello e al midollo dovuti a incidenti o a tumori.

L’innovazione può essere utilizzata anche per la comunicazione con le altre persone, ora possibile attraverso le apparecchiature che traducono in messaggio il movimento delle palpebre. La sperimentazione ha già dato ottimi risultati: un paziente bloccato a seguito di un ictus ha imparato a usare il dispositivo per la comunicazione in pochi giorni, inviando messaggi alla sua famiglia; un altro, paralizzato da molti anni a causa di un incidente ha testimoniato la semplicità dell’apparecchio.

Il prof. Sobel ha recentemente dichiarato che l’invenzione non sarà utile solamente nel settore della disabilità ma potrà anche essere utilizzato in altri ambiti, ad esempio come “terzo braccio” per i chirurghi e per i piloti. Il Weizmann Institute è sede di 2.600 tra scienziati, studenti, tecnici e personale di sostegno impegnati nell’esplorazione delle scienze naturali utilizzate per trovare soluzioni alle malattie e alla fame e creando nuovi materiali e strategie per salvaguardare l’uomo e l’ambiente.

Per infomazioni:

Weizmann Institute of Science

FONTE:

Disabili.com

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *