Presto nelle principali città italiane sarà possibile per i non udenti ascoltare in teatro i concerti grazie alle poltrone hi-tech

Ascoltare un concerto o vedere una commedia a teatro, come gli altri spettatori. Presto anche chi non sente, seduto su una poltrona hi-tech, potrà percepire la musica, sentire le vibrazioni, seguire uno spettacolo. Per ora saranno 10 i teatri delle principali città italiane (Roma, Napoli, Venezia, Milano, Bologna, Bari, Firenze, Cagliari, Palermo e Torino) accessibili ai non udenti. Grazie al progetto «Dieci teatri per sordi», promosso dall’associazione “Italia Creativa”, saranno dotati di speciali poltrone provviste di tecnologia tattile: circa una decina per ogni teatro.

POLTRONA «SU MISURA» – Le poltrone sono dotate di sensori e trasmettitori di frequenze che consentono ai non udenti di percepire il suono tramite vibrazioni tattili propagate su tutta la superficie dell’imbottito, dal sedile allo schienale. Dietro la platea c’è una speciale consolle coi comandi che trasformano i suoni in impulsi e vibrazioni. Per il resto, le poltroncine non hanno nulla di diverso dalle altre. «Sono le stesse del teatro, solo che in alcune viene inserito il dispositivo in grado di far sentire ai sordi i suoni del palcoscenico», spiega Anna Barbarossa, vicepresidente dell’associazione “Italia Creativa”. In linea, quindi, con gli arredi e lo stile di ogni singolo teatro. «il nostro obiettivo è l’integrazione sociale dei non udenti – continua Barbarossa -. Da qui la necessità di evitare ogni minima distinzione anche nella seduta».

DEBUTTO A LANCIANO – Quattro poltrone hanno già fatto il loro debutto a giugno nel teatro Fenaroli di Lanciano, in Abruzzo. Hanno potuto usufruirne circa 300 non udenti. Spiega Nicolino Caravaggio, presidente della sezione abruzzese dell’ente nazionale sordi: «Oltre a guardare lo spettacolo, possiamo sentire la musica con il corpo. Le vibrazioni sulla poltrona, inoltre, permettono di percepire anche l’atmosfera della scena che si sta svolgendo sul palco, e questo arricchisce il contenuto artistico dell’opera. Al monologo letto o interpretato con la lingua dei segni corrisponde, per esempio, un tono di voce che esprime varie emozioni. Insomma, una nuova esperienza forse un po’ più vicina a quella reale». A teatro oltre il silenzio.

FONTE:

SuperAbile.it

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