Raccontare, leggere e comprendere il significato di storie e fatti sono attività che ci accompagnano fin dall’infanzia e sono alla base del cammino di crescita cognitivo e comunicativo di ogni essere umano. Queste capacità si sviluppano in maniera approfondita a partire dai 7-8 anni di età fino agli 11 anni, quando si comincia a diventare lettori indipendenti.
Problema clinico
Accade però che un numero sempre maggiore di bambini di questa fascia d’età presenti difficoltà di comprensione, problemi a porre in relazione gli eventi narrati di una storia scritta, a non saperne ricostruire l’ordine temporale, a non saper riassumere la storia. In paesi quali Gran Bretagna, Francia e Italia la percentuale di bambini senza handicap che denota tali difficoltà si aggira intorno al 10%. Restringendo il campo d’analisi alla sola popolazione con problemi di sordità invece, la percentuale di coloro che raggiungono livelli di comprensione superiore a quelle di un lettore di 8 anni è di circa il 20%.
Il progetto TERENCE
Studi e sperimentazioni di sistemi adattivi volti a stimolare le capacità di lettura approfondita del testo sono perlopiù pensati per ragazzi delle scuole superiori e studenti universitari. Il progetto TERENCE mira a colmare il deficit di interventi per la fascia di età compresa tra i 7 e i 10 anni. Coordinato amministrativamente dall’Università di l’Aquila e scientificamente da Rosella Gennari, ricercatrice nel centro di ricerca KRDB della Facoltà di Scienze e Tecnologia della Libera Università di Bolzano e co-autrice del progetto, TERENCE punta a sviluppare e valutare l’efficacia di un sistema informatico adattivo di apprendimento (con materiale, cioè, che si adatta ‘intelligentemente’ al tipo di utente). Si tratta di un sistema web che aiuta i bambini a potenziare la comprensione del testo scritto, sviluppando la capacità di ragionare sui nessi causali, temporali e spaziali di una storia. Il sistema informatico, previsto in lingua inglese e italiana, ha modelli di storie illustrate archiviate in una base di dati. Il programma proporrà, a seconda del tipo di utente impegnato, giochi logici intelligenti e interattivi per stimolare l’interesse e la comprensione delle storie.
Scenari applicativi
Il progetto porterà a studiare e ad ottimizzare gli attuali modelli cognitivi e pedagogici relativi alle strategie e ai processi inferenziali, a trarre, cioè, una conclusione logica da un insieme di fatti o circostanze. Grazie alla stretta collaborazione di esperti, anche internazionali, di settori molto diversi, TERENCE mira a stimolare le capacità cognitive del bambino, coinvolgendolo e stimolandolo attraverso giochi interattivi e divertenti, grazie anche ad un’ interfaccia grafica adatta ai bambini fra gli 8 e 10 anni.
Molti studenti, svegli e intelligenti, hanno problemi di comprensione dei testi scritti, si distraggono facilmente e si stancano di leggere dopo 3 o 4 frasi. Attraverso TERENCE, ogni bambino sceglie una serie di storie nelle quali l’insegnante seleziona specifici giochi ‘intelligenti’ da sottoporre al bambino. TERENCE, per esempio, attraverso il suo ‘programma adattivo’, selezionerà dei giochi logici che sfideranno l’utente a trovare le incongruenze nella trama. I risultati delle azioni dello studente verranno monitorati e registrati, in modo che il suo insegnante potrà richiedere a TERENCE giochi sempre più complessi, a seconda delle prestazioni del bambino.
Il progetto TERENCE: le origini
Il progetto TERENCE nasce da una precedente esperienza nel campo di strumenti multimediali per bambini con problemi di udito: LODE, ideato e progettato presso la Libera Università di Bolzano nel 2007, finanziato dalla Fondazione CARITRO nel 2009. Coordinatore del progetto è la Fondazione Bruno Kessler di Trento e partner sono, oltre all’ateneo altoatesino, l’accademia EURAC e l’associazione ABC. LODE propone la lettura di alcune storie cui vengono abbinati degli esercizi, in modo che il bambino passi dalla comprensione alla ricostruzione contenutistica e temporale della narrazione.
Team e partner
TERENCE è fin dalle sue premesse un progetto ambizioso che mette in gioco studi e discipline differenti, oltre che un team multidisciplinare di professionisti, quali sono gli esperti di logica dell’area della ‘rappresentazione della conoscenza’ della Facoltà di Scienze e Tecnologie Informatiche della Libera Università di Bolzano, linguisti, psicologi cognitivi, esperti di metodologie di sviluppo software centrate sull’utente ed esperti della medicina evidence-based, di arte e design. Il partner capofila del progetto è l’Università degli Studi dell’Aquila, mentre la Facoltà di Scienze e Tecnologie Informatiche dell’Università di Bolzano si occupa del coordinamento scientifico del progetto. Per i suoi 3 anni di svolgimento il programma di ricerca prevede un finanziamento complessivo da parte della Comunità Europea di oltre 2 milioni di euro. Tra gli altri partner europei coinvolti nella ricerca ci sono le università di Hannover (Germania), Lovanio (Belgio), Padova, Verona, Sussex (Regno Unito), Salamanca (Spagna), la Fondazione Bruno Kessler di Trento, e i partner industriali AMNIN (Slovenia) e SIVECO (Romania).