Salvatore Cimmino: 3^ tappa del giro del mondo a nuoto

Da Oplonti al Sud America: l´Argentina apre le braccia al campione di nuoto disabile di Torre Annunziata Salvatore Cimmino, concentratissimo e pronto a cimentarsi in un´altra delle sue imprese: la terza tappa del giro del mondo a nuoto. Cimmino lotta per un mondo più giusto e più solidale verso i portatori di handicap come recita lo slogan che accompagna le su imprese: “Per un mondo senza barriere”. Inserito nella lista per il sondaggio promosso da “loStrillone.tv” per il voto al “Personaggio torrese del 2010”, Cimmino si è ottimamente distinto.

Segno che la sua persona e le sue imprese colgono nel segno. E sono proprio le sue parole a raccontare l´avventura sportiva che lo attende, il 30 gennaio 2011, nella patria del tango e di Maradona:”Mancano poco più di dieci giorni – racconta Cimmino – alla 3^ tappa del giro del mondo a nuoto, “A nuoto nei mari del globo”, dove prenderò parte alla cinquantesima edizione della mitica maratona acquatica “Santa Fè – Coronda”, 57 lunghi km lungo il Rio Paranà. Saranno 57 km caratterizzati da mille difficoltà, obiettivamente difficili da percorrere: da sempre la Santa Fè – Coronda è famosa per essere una delle gare di nuoto di fondo più difficili al mondo: dicono che nuotare in quell’acqua argillosa dia la sensazione agli atleti di muoversi nell’ inchiostro, le correnti irregolari rendono molto difficile mantenere la direzione obbligandoli ad alzare spesso la testa. Soltanto arrivare al traguardo rappresenta di per sé una vittoria.

Nello stesso tempo – continua il campione – è considerata anche una delle competizioni più affascinanti e prestigiose del circuito, grazie alla presenza di decine di migliaia di spettatori che assistono alla gara lungo gli argini del fiume, dai ponti, sulle barche, con interesse ed entusiasmo e facendo un tifo da stadio. La Santa Fè – Coronda è anche una splendida manifestazione folcloristica e pittoresca, dove verso l’ ora di pranzo l’ aria è invasa dai fumi dei fornelli presenti sulle barche e sulle rive e l’odore predominante diventa quello delle famose empanadas. Questa gara ha assunto per me un significato particolare, quasi simbolico: le difficoltà che presenta, la determinazione necessaria per affrontarla, l’entusiasmo, che diventa sostegno fondamentale, di quanti assistono, tutto questo rappresenta in qualche modo la metafora della mia vita, della vita forse di ogni disabile. Sono ormai convinto che la partecipazione, la condivisione, rappresentino gli unici strumenti per sconfiggere ogni forma di emarginazione e di solitudine. Parlare delle difficoltà dei disabili, non stancarsi mai di farlo, è l’unico modo per far crescere questa società. Il nostro è una paese strano: avanzatissimo a livello normativo, soprattutto nelle realtà locali ma distratto nel quotidiano, pieno di gente sempre pronta ad occupare un parcheggio riservato o ad ostruire uno scivolo dei marciapiedi. Ho iniziato la mia battaglia insistendo molto sul problema della fornitura dei presidi protesici: la ricerca scientifica ci è amica, il legislatore, in questo caso, evidentemente no.

FONTE:

LoStrillone.tv

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