Nuove norme per l’esercizio del diritto di voto da parte delle persone disabili.
Questo il titolo della proposta di legge presentata da Riccardo Pedrizzi di An e di recente assegnata all’esame in sede referente della commissione Affari costituzionali. Secondo Pedrizzi l’articolo 29 della legge-quadro n. 104 del 1992 coinvolge infatti solo una parte dei soggetti portatori di handicap consentendogli di esercitare l’esercizio di voto e neppure la legge 15 gennaio 1991, n. 15, recante norme intese a favorire la votazione degli elettori non deambulanti, ha potuto migliorare la situazione.
Esistono infatti norme che agevolano gli elettori non deambulanti a “recarsi” in seggi diversi per poter esprimere il voto, ma – sottolinea Pedrizzi – essi devono comunque “recarsi”, e moltissimi disabili rimangono esclusi perchè versano in uno stato di salute tale da non consentire loro di recarsi al seggio elettorale e depositare la propria scheda nella specifica urna.
La soluzione prospettata dal deputato di An è dunque quella di adottare un sistema di seggi mobili per la raccolta del voto a domicilio per ottenere un risultato veloce ed economico e agevolare e rendere possibile l’esercizio del voto proprio da parte dei malati più gravi.
Lo strumento è rivolto ai casi di accertata e documentata impossibilità degli elettori, affetti da handicap, invalidità o debilitazione fisica, a raggiungere il seggio elettorale. L’utilizzo del seggio elettorale mobile dovrà essere richiesto, dagli aventi diritto o dai congiunti, entro quindici giorni dalla data di apertura della campagna elettorale, all’ufficio elettorale comunale competente per territorio.
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