Un’anziana disabile, su una carrozzina giunta da Padova purtroppo non ha partecipato come pubblico per vedere all’opera “Il barbiere di Siviglia”. I problemi? Il luogo di sosta distante 300 metri, posizione seduta sulle gradinate coperto dal parapetto, wc non adeguati ad una persona disabile, e la mancanza di un ascensore.
L’interno del palazzo dello sport in via Ca’ Dolfin Bassano. Nessuna ascensore, bagni non “equipaggiati”, posti miseri. I disabili e le persone con difficoltà motorie al palasport di Bassano, non hanno un facile ingresso, anzi è impossibile, si proprio così, la struttura del palazzetto dello sport per una persona non autosufficiente autonoma non è idonea per vedere a uno spettacolo o a incontro sportivo. Giorni fa un’anziana disabile ha dovuto astenersi allo spettacolo dell’opera «Il barbiere di Siviglia», questo è stato programmato in scena proprio nel palazzetto di via Ca’ Dolfin, ma poiché le barriere architettoniche non sono ancora presenti nella struttura, la signora è rimasta malissimo. A riportare l’accaduto è Paolo Sensolo, presidente del circolo Auser (associazione per l’autogestione dei servizi e solidarietà) di Campo San Martino. In una comunicazione scritta il relatore dell’associazione espone in modo minuzioso le difficoltà patite dalla signora, che nella giornata in cui vi era lo spettacolo non ha potuto partecipare come pubblico.
«Al momento della prenotazione, fatta per via telefonica, si era garantito che la struttura era attrezzata anche per le persone disabili – racconta l’autore della lettera – All’arrivo sul posto, tuttavia, si è dovuto minacciare di denuncia il responsabile dell’entrata delle auto perché voleva che questa persona parcheggiasse a 300 metri di distanza dallo stabile».
Il posto assegnato nel palazzetto, per l’anziana disabile, era situato in una posizione orrenda e non solo, poiché non vi era neanche una buona visibilità. Per potere a vedere il palco, la signora anziana, doveva essere soddisfatta, nel vedere le scene fra dello spazio libero tra i due tubi della balaustra. Una risoluzione gravissima per la diretta interessata. I volontari che la conducevano e anche per i vigili che erano presenti, hanno convalidato la scarsità della ubicazione.
«A causa della presenza di scale, non c’era modo di portare la carrozzina in platea – chiarisce il presidente dell’Auser – e anche i servizi igienici, privi del sostegno laterale, sono inadeguati. La nostra associata ha dovuto rinunciare allo spettacolo e tornarsene a casa».
«Più volte ho accompagnato disabili in carrozzina alla Fenice e non ho mai avuto alcun problema» termina il relatore dell’associazione.
«Da parte nostra c’è sempre stata la massima attenzione al tema della disabilità – replica l’assessore alla cultura Carlo Ferraro – Il palasport, però ha ormai più di qualche lustro ed è stato costruito in un’epoca in cui non esisteva una sensibilità così spiccata su certe problematiche. La signora aveva sicuramente le sue ragioni ma è anche vero che la balaustra non può essere tolta, per ragioni di sicurezza. I curatori dell’evento avevano proposto alla spettatrice di spostarsi in platea, ma questo avrebbe creato complicazioni ancora maggiori per raggiungere i servizi igienici».
Il vicesindaco rendere sicuro a ogni modo che avviserà subito gli uffici tecnici al fine che valutino l’eventualità di collocare in atto degli interventi che abbiano un risultato positivo. «Se si può fare – assicura – cercheremo di garantire una miglior visuale».
Fonte il giornale di Vicenza.