La nazionale Wheelchair Hockey in campo per la sicurezza stradale

La partita amichevole della nazionale di hockey in carrozzina elettrica è stata l’evento principale dell’importante iniziativa sulla sicurezza stradale Divertiamoci con lo sport e non giochiamo con la strada voluta con forza questo fine settimana dalla Provincia di Treviso – e infatti il presidente Leonardo Muraro vi è intervenuto personalmente – e dall’associazione Manuela, ente fondato dal coneglianese Andrea Dan a seguito del tragico incidente in cui ha perso la vita la sua giovane figlia Manuela.

«Lo sport vicino casa può salvare vite umane» spiega Dan «ed è per questo ho voluto coinvolgere i comuni di San Fior e di Fregona.

Insieme ai loro sindaci mi rivolgo a tutti gli altri, visto che in provincia di Treviso ce ne sono un centinaio: a volte e soprattutto per i più giovani correre in macchina può rappresentare uno sfogo, ed è così che si rischiano tragici incidenti.

Se potenziate la vostra offerta di iniziative sportive sul territorio, i giovani potrebbero “sfogarsi” in questo modo, e magari potrebbero perfino raggiungere la palestra in bicicletta».

Dan ha coinvolto le squadre locali di calcio a cinque, ha organizzato tornei di biliardo, freccette, una dimostrazione di judo per persone con disabilità psichica o intellettiva e, soprattutto, il sabato mattina è riuscito a portare gli atleti della nazionale di hockey in carrozzina elettrica e Antonio Spinelli, presidente della loro federazione, la FIWH (Federazione Italiana Wheelchair Hockey), per mostrare come anche quando ci si ritrova dalle quattro ruote della macchina a quelle della carrozzina rimangano aperte le possibilità di divertirsi, appassionarsi, provare emozioni adrenaliniche, fare esperienze di amicizia, viaggio e socializzazione.

«Il wheelchair hockey offre tanto e lo offre a tutti» spiega Spinelli «visto che può essere giocato anche da chi ha perso completamente la mobilità. Perfino con una cannuccia può essere guidata la carrozzina elettrica, che poi sfreccia fino a 15km/h e garantisce prestazioni eccellenti.

E se l’uso delle braccia non è più possibile, al posto della mazza si usa lo stick che si applica alla base della carrozzina, sotto i piedi, e serve per intercettare la palla in porta o in difesa».

Hanno scoperto questa realtà e hanno soprattutto visto con i loro occhi lo spettacolo della partita i giovani ragazzi coinvolti in varie realtà sportive locali e anche i motociclisti dei diversi motoclub coinvolti.

Perché correre è bello se lo si fa in sicurezza e nel rispetto delle regole della strada.

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