Al desk dell’Alitalia fanno sapere che non si può viaggiare sulla carrozzina personale, destinata alla stiva dell’aereo insieme agli altri bagagli.
Ciò comporta, per il disabile, il trasferimento in ambulanza da casa all’aeroporto, poi su una carrozzina della compagnia aerea per raggiungere l’aeromobile, quindi il viaggio in barella.
Il tutto per un impegno economico di circa cinquemila euro fra andata e ritorno (la barella occupa diversi posti) più il costo dell’autoambulanza, ma a patto che si prenoti almeno dieci giorni prima, in caso di alta stagione, altrimenti non si riesce neppure a partire. “Perché devo viaggiare in barella?, sbotta Argentin, non voglio rinunciare a godermi il viaggio e i confort: sono disabile, mica malata!”.
“Se entro fine luglio non mi sarà consentito partire a delle condizioni sostenibili, come prevede la legge e come è concesso a un cittadino qualunque, ha dichiarato il consigliere, sarò costretta a un gesto estremo: andrò all’aeroporto di Fiumicino, mi incatenerò a un gate e inizierò lo sciopero della fame a oltranza”.
WWW.REDAZIONE.ROMAONE.IT