In braille le etichette dei vini.

BrailleNome, azienda agricola, grado alcolico, annata… sono tante le caratteristiche che fanno di un vino un “buon vino”. Informazioni che ci vengono fornite dall’etichetta, che ciascun intenditore sa leggere ed interpretare bene.
Informazioni che, però, restano ignote a chi quelle etichette non può leggerle: i non vedenti, potenzialmente ottimi degustatori, hanno infatti tutti gli altri sensi molto sviluppati, non sono in grado di accedere a quel bagaglio di informazioni contenuto nelle etichette.
Ma, come è già stato fatto per alimenti come salse di pomodoro, succhi di frutta e pasta ora l’esperimento viene tentato anche con il vino: creare etichette in braille, leggibile proprio da tutti.
L’occasione per presentare questa iniziativa è stata l’edizione 2005 del Vinitaly, la Fiera dove già 2 anni un simile esperimento aveva fatto il suo ingresso: l’Azienda agricola Villa Caplet di Casaleone (VR), aveva allora presentato due classici Doc, Soave e Valpolicella, con etichetta in codice braille. Il guadagno della vendita di quelle bottiglie era stato interamente devoluto alla sede veronese dell’Unione Italiana Ciechi.
Villa Caplet, con il suo dirigente Guido Rambelli, e l’Unione Italiana Ciechi, rappresentata dal presidente della sede veronese Maurizio Mariotto, sono tornati quest’anno al Vinitaly, per presentare una nuova iniziativa.

www.disabili.com

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *