In Sud Dakota nasce Laurent una città a misura di non udenti.

Sedia a rotelle verde su sfondo gialloUna città a misura di non udenti. Una città con case e negozi con ampie superfici a vetro, per agevolare la visione da lontano. Ambulanze e auto della polizia con sirene a bassissimo volume, ma con lampeggianti ultra potenti. Ristoranti con camerieri in grado di spiegare i dettagli dei menù esclusivamente con il linguaggio dei segni. E poi collegamenti internet veloci per tutti, indispensabili per rimanere in contatto con la comunità. E’ Laurent, la città dei segni, e dunque dei non udenti: sorgerà vicino a Salem, in South Dakota, uno stato dell’Ovest storica meta dei pionieri, costellato di città fantasma come Deadwood, abbandonate dopo la corsa dell’oro. Laurent sarà una cittadina molto piccola, che punta ad avere circa 2.500 abitanti e prenderà il nome da Laurent Clerc, lo scienziato francese che portò il linguaggio dei sordomuti negli Stati Uniti, quasi due secoli fa. L’idea di creare una città per i sordi (in realtà aperta a tutti ma a patto di essere pronti a comunicare con il linguaggio dei segni), è di un non udente, Marvin Tiller. E un centinaio di famiglie con sordi, anche inglesi ed australiane, hanno già risposto all’appello. Attraverso un interprete, Miller, 33 anni, ha spiegato al New York Times, che “i miei figli non vedono modelli nelle loro vite, cioè sindaci, industriali, postini e commercianti non udenti. Perciò stiamo mettendo in piedi un luogo in cui far vedere e conoscere la nostra cultura, una cultura unica”. Ma di fatto Laurent sarà chiusa ai non vedenti, per cui sarebbe assolutamente impossibile vivere in una città di questo tipo. Laurent non sarà la prima enclave per sordi, negli Stati Uniti. Il precedente è rappresentato da Marthàs Vineyard, un isola al largo delle coste sud del Massachusetts, diventata nel frattempo una delle residenze estive più chic della costa orientale degli Stati Uniti. Ma, contrariamente a Laurent, aperta a tutti, quella di Marthàs Vineyard, era una enclave totalmente chiusa e separata dal resto del mondo. Ma l’idea di questo tipo di città non piace a tutta la comunità scientifica americana, temendo che si tenda ad isolare e ad escludere ancora di più la comunità dei non udenti dal mondo reale. Le tecnologie hanno fatto passi da gigante in questi ultimi anni, e spesso i più recenti sistemi di amplificazione permettono a persone giudicate non udenti fino a pochi anni fa di vivere una vita “normale”. Progressi decisivi sono stati fatti inoltre nelle diagnosi e nelle terapie per scoprire e curare i bambini sordi, che, in base alle nuove teorie, vengono non di rado mescolati a ragazzi che non hanno problemi di udito, nelle scuole normali. Con l’obiettivo di inserirli il meglio possibile nella società di tutti i giorni.

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