Basket in carrozzina: medaglia d’oro per il Canada.

Basket in carrozzinaCanada superstar, con tanto di vittoria sia in campo maschile che femminile e gradino d’onore del podio, in entrambi i casi, per gli Stati Uniti, mentre la terza piazza maschile è finita in mano all’Australia e quella femminile è stata conquistata dalla Germania. E’ questo l’epilogo, annunciato almeno tra gli uomini, del Campionato del Mondo di basket in carrozzina, che si è chiuso ad Amsterdam (Ola) con l’apoteosi del basket canadese, capace di superare per due volte i vicini statunitensi, strabattuti per 59-41 con le invenzioni di Patrick Anderson tra i maschietti (25 i punti del pivot campione del mondo), successo bissato con le donne grazie al 58-50 finale

Mondiale bis, dunque, per il Canada del fenomeno Anderson, “l’unico capace di vincere una partita da solo”, aggiunge Carlo Di Giusto, Commissario Tecnico di un’Italia che ha chiuso la rassegna iridata all’ottavo posto, posizione decisamente riduttiva delle ambizioni della squadra campione d’Europa in carica.
“Il Canada è la squadra più forte in assoluto – commenta il coach azzurro – quella veramente fuori portata per tutti.
Per il resto, grande livellamento, perchè l’Australia che ha battuto nettamente l’Olanda nella finale per il terzo posto (80-53 alla sirena) è quella stessa che, per superare noi di due punti, ha avuto bisogno di tirare 30 liberi.
Ecco, il rammarico nostro è proprio in quella partita, perchè potevamo davvero chiudere tra le prime quattro.
Non sono certamente mancati gli errori, soprattutto quando ci siamo ritrovati a giocare per la quinta piazza.
Basta vedere i parziali delle partite con Giappone e Svezia, ampiamente condotte per gran parte del tempo, gettate vie per esclusiva colpa nostra.

Difficile incolpare altri quando si permette allo svedese Kohlstrom di segnare 27 punti e al giapponese Fujimoto di realizzarne appena uno in meno, quando avevo raccomandato ai ragazzi di seguire entrambi ad uomo”.
Peccato, perchè ci aspettava davvero un risultato diverso dall’Italia: “Era la speranza di tutti noi. Devo però far notare una cosa: le prime tre classificate hanno giocatori che sono ormai dei veri e propri professionisti.
Il nostro è sicuramente un campionato di buon livello, ma non possiamo certo chiedere ai ragazzi di mollare tutto e dedicarsi soltanto alla pallacanestro.
Dovremo rivedere qualcosa anche in fase di programmazione, perchè abbiamo bisogno di match probanti a livello internazionale, per far crescere la squadra a livello mondiale.
E poi, qualcuno soffre mentalmente questo tipo di competizione, perchè a livello Europeo avevamo dimostrato, almeno fino allo scorso anno, di essere i migliori”.

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