come fare la doccia a un disabile

Come fare la doccia a un disabile

Non c’è niente di più corroborante e piacevole, lo sappiamo bene, che fare una bella doccia, un rituale gradevole per ogni persona che, però, non presenti limitazioni fisiche e motorie, poiché, in quel caso, la doccia, così come molte delle più semplici attività quotidiane, si complica o, addirittura, diventa impossibile. Anche solo l’accesso alla stanza da bagno, infatti, per un anziano o disabile, ma anche le normali funzioni igieniche e la poca dimestichezza nei movimenti, possono risultare molto problematiche, per non parlare poi dell’entrare nella vasca, e magari rimanere in piedi, considerando anche la pericolosità di un ambiente scivoloso per chi non ha una perfetta stabilità.

Per fortuna, in commercio è possibile reperire una vasta gamma di accessori per poter corredare l’ambiente doccia in base alle diverse esigenze: analizzando gli ausili per sostegno ai disabili, possiamo concentrarci principalmente sull’adattamento di tre soluzioni, che possono presentarsi in un’abitazione privata:

    • L’utilizzo di una vasca da bagno
    • L’uso di un box doccia

L’adattamento della stanza da bagno come open shower, o doccia aperta

 

Naturalmente, la scelta di una delle tre alternative dipende da molti fattori, che vanno dallo spazio alle possibilità economiche di ciascuno. Al di là, però, degli aspetti “tecnici”, è importante anche considerare quelli prettamente umani, personali e familiari che ciascun disabile, e i componenti della sua famiglia, si possono trovare ad affrontare. Fra questi, è molto importante comprendere le reali capacità fisiche della persona: se, per esempio, riesce a rimanere in piedi in maniera autonoma in ambiente precario e, se sì, per quanto tempo, anche considerando la necessità di non poter stare immobile, dovendosi insaponare e lavare. Inoltre, è fondamentale sapere se l’anziano, o il disabile, non ha problemi, in caso, a svolgere le proprie pratiche igieniche con l’aiuto di una terza persona, familiare o meno, ed anche, per esempio, valutare con quale frequenza può essere eseguita la doccia.

Nella scelta dell’allestimento, dunque, l’analisi degli elementi è particolarmente delicata. Oltre alle situazioni personali illustrate, una delle priorità è indubbiamente legata alle dimensioni della stanza da bagno e del vano doccia. Naturalmente, a questo va aggiunto l’impatto dei lavori e degli interventi necessari, che potrebbero essere particolarmente importanti, per esempio nel caso in cui si dovesse trasformare un’esistente vasca, attrezzandola con un’apertura specifica o, addirittura, eliminarla e sostituirla con un’ampia doccia. Per tutto ciò, devono essere valutati tutti i costi, considerando che l’opzione più economica è, indubbiamente, attrezzare una vasca già esistente, cercando di evitare lavori murari.

Nelle varie scelte, ad ogni modo, si consiglia di ragionare sul lungo termine, soprattutto se, purtroppo, la disabilità, così come l’avanzamento dell’età, è destinata a peggiorare: nel tempo, infatti, anche i gesti quotidiani che, magari, oggi ancora riescono ad essere eseguiti, possono diventare più problematici e, dunque, meglio prevedere una soluzione definitiva. Ad ogni buon conto, per un adattamento immediato e senza dubbio economico, si può pensare ad una panca da installare sul bordo della vasca, all’esterno, consentendo così alla persona di potersi sedere e lavare con maggiore sicurezza magari tramite spugnature, più facili anche in caso di limitata autosufficienza, o manopole presaponate monouso, ancora più pratiche. In alternativa, si può scegliere anche un seggiolino specifico per vasche, in modo, questa volta, da agevolare l’entrata e l’uscita. Anche l’installazione di un semplice maniglione, in commercio in ogni negozio di sanitari specializzati, può risultare molto utile e pratico.

In caso, invece, nel bagno vi sia la cabina doccia, una delle soluzioni più valide è una semplice sedia, o sgabello, (naturalmente non imbottito, per evitare che si inzuppi), da collocare direttamente sotto il getto d’acqua, così come il classico sedile ribaltabile da montare a parete. Anche in questo caso, non deve mancare comunque un maniglione, o un corrimano con presa continua, che regala sicurezza e stabilità, specie se l’ingresso nel box doccia prevede un dislivello murario o un piccolo gradino.

Come abbiamo detto all’inizio, esiste poi una soluzione, senz’altro costosa ma di grande impatto, che modifica completamente il vano, in virtù della specifica esigenza: stiamo parlando dell’open shower, una vera e propria trasformazione in ambiente doccia di tutta la stanza, mediante una superficie antiscivolo e a tenuta d’acqua, perfetta per persone che si muovono sulla sedia a rotelle. A corredo, è possibile anche acquistare delle pareti schermanti portatili, per assicurare intimità e, in casi di particolare gravità, installare appositi sollevatori a barella.

Le soluzioni ci sono, ed è giusto e doveroso applicarle: quello che comunque non deve mai mancare, è il rispetto della pudore, dei tempi e degli spazi della persona disabile che, in questo modo, può vivere il momento della doccia come una pausa piacevole, senza temere la violazione della sua privacy.

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