Obbligati a morire la persona con disabilità e accompagnatori dalla compagnia Ryanair che all’aeroporto Galilei di Pisa vieta l’imbarco a tale persona se bisognosa di sedersi nei posti più comodi (quelli in prima fila unici con maggiore spazio per le gambe e per manovra di posizionamento) perché tali posti sono quelli più vicine all’uscita e pertanto in caso di emergenza la persona con disabilità (a loro dire) impedirebbe la possibilità ai passeggeri normodotati di una evacuazione.
Meglio tenerlo in disparte e preoccuparsi dopo di tale persona tanto ormai è solo un peso ed in caso di emergenze quale miglior modo per disfarsene? Obbligati a morire quindi!!!!!!!! Vergogna…..ma non erano le persone più deboli ad avere le priorità all’accesso ad interventi di emergenza?
Ed ora lesa nei suoi diritti di persona insieme a chi lo accompagnava, lesa nella sua psiche dal sentirsi considerato di peso, lesa nella sua condizione economica già mai florida (niente rimborsi e dovuta cauzione all’ albergo prenotato ed agli altri vari servizi predisposti per il soggiorno di vacanza) eccola ritornare nuovamente in croce ed in isolamento alle soglie del terzo millennio e dopo le continue e varie dichiarazioni e iniziative che pare almeno sulla carta e negli intenti vogliano essere a tutela della paritaria partecipazione alla vita e ai diritti delle persone con disabilità. MORIRE DA VIVO E FARE SPAZIO A CHI E’ GIA’ PIU’ FORTUNATO DI TE ….. ECCO L’UNICA NORMATIVA ATTUATA NEI RIGUARDI DI TALI PERSONE (PERSONE????? forse ancora sbaglio a definirle persone).
E TUTTI STANNO A GUARDARE!!!!!!!!!
La protagonista di tale aberrante sopruso sono io Amiy Graziano studentessa universitaria 20enne costretta non solo a non vivere ma anche a regalare parte della mia borsa di studio (che mi avrebbe permesso una piccola vacanza) alla “povera” Ryanair