Handicap congenito ma sogna di diventare un professionista del basket.

SportHa 24 anni, vive in Messico e gioca a basket all’università. Sembrerebbe il ritratto di un ragazzo come tanti, ma Alvaro Luna, nativo di Ciudad Juarez, rispetto ai compagni di squadra e agli avversari ha qualcosa in meno. Un handicap che, come a volte accade, si è però trasformato in un punto di forza. A causa di un difetto congenito, Alvaro è privo dell’avambraccio sinistro. Un problema che in teoria avrebbe dovuto impedirgli di pensare allo sport giocato. Invece, grazie anche alla fiducia dei suoi familiari, questo ragazzo sogna il professionismo. Un traguardo difficile più per le discriminazioni che per le difficoltà oggettive che trova in campo: “Fin dai tempi della scuola gli allenatori non mi lasciavano giocare per via del mio braccio”, dice Alvaro, che ora gioca per l’Università Autonoma della sua città, dove spicca tra i migliori “cecchini” dalla linea dei 3 punti e studia per diventare un esperto in alimentazione sportiva. La caparbietà l’ ha ricevuta dalla famiglia e soprattutto dal padre, un bancario in pensione ex cestista dilettante: “Gli ho sempre detto che avrebbe dovuto lavorare due volte più duramente”, spiega Josè Antonio, “ma che avrebbe ottenuto tutto quello che desiderava”. Negli anni passati, quando Alvaro veniva escluso dalle squadre scolastiche, papà Josè riuniva i ragazzi del quartiere per formare una squadra allenata dal fratello maggiore di Alvato, Edgar. Dalla semplice intenzione di far giocare il figlio il team arrivò a guadagnare un viaggio nella capitale del divertimento, Las Vegas, per un torneo amatoriale. “Da bambino”, racconta Alvaro, “volevo imparare a tirare con l’arco. Quindi mio padre comprò l’occorrente e mi insegnò a tirare con la bocca”. E così, con l’appoggio della famiglia, fu anche per il nuoto: “Misi il braccio destro dietro alla schiena e feci una vasca per fargli vedere che si poteva fare”, racconta Edgar. “Alvaro dice che noi lo abbiamo fatto diventare forte. Ma in verità è lui ad averci insegnato che si può ottenere tutto”. Volere è potere.

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