Nuova, ma non accessibile a tutti. Sono queste le caratteristiche della stazione Montebello, sulla via Flaminia, inaugurata lunedì con tutti i crismi dell’ufficialità.
Il sindaco Walter Veltroni ha tagliato il nastro e presentato così la nuova fermata della linea Roma-Viterbo.
Che bello: tutto nuovo, parcheggio compreso.
Ma non tutto funzionante.
Nella nuova stazione gli ascensori non ci sono. I disabili quindi ai binari non hanno accesso. Almeno per ora.
«Saranno realizzati due ascensori nei prossimi tre mesi, promette Veltroni, così come sarà aumentato il numero di parcheggi». L’accesso alla nuova stazione, che insiste su quartieri come Labaro e Prima Porta, avviene attraverso il parcheggio di scambio dove vi sono 354 posti.
Di questi dieci sono per disabili che nelle aree per loro predisposte possono tranquillamente sostare.
Ma una volta parcheggiata l’automobile i disabili ai binari non hanno accesso.
E non l’avranno per i prossimi tre mesi.
«È un problema di finanziamento, spiega Massimo Bianchini, ufficio stampa di Metro, aspettiamo i soldi dalla Regione. Lo stesso problema l’abbiamo avuto per la stazione Giustiniana inaugurata poco tempo fa. Senza quei soldi non possiamo mettere in funzione gli ascensori».
Insomma, tutta colpa della Pisana se i disabili non possono avere accesso alle banchine dei binari che, nella stazione di Montebello, sono situate al piano inferiore rispetto al parcheggio.
«Credo sia una cosa molto grave, dichiara Ileana Argentin, la delegata del sindaco per i problemi dell’handicap. Bisogna fare qualcosa prima dei tre mesi. Una stazione, così come tutti i mezzi pubblici, o sono adatti a tutti o non sono adatti a nessuno».
Per Giuseppe Trieste, responsabile di Anthai, associazione nazionale tutela handicappati e invalidi, che ha la sua sede a Roma, la stazione non avrebbe nemmeno dovuto essere inaugurata.
«Non si può aprire in questo modo quella che stata definita la “nuova stagione del ferro” solo perché si deve far vedere quanto si è bravi a tagliare nuovi nastri».
«È contro la legge, dichiara Trieste, oggi come oggi non è più possibile fare strutture che discriminino qualcuno. Non è solo un problema dei disabili».
Infatti, «viene discriminata un’intera fascia di utenza», come sottolinea il presidente dell’Anthai: «Gli anziani, ma anche i giovani che per qualche motivo sono momentaneamente impossibilitati a muoversi». C’è poi una sorta di «aggravante»: «Già è grave non rendere accessibili a tutti i trasporti attualmente in funzione, continua Trieste, ma è ancora più grave che una nuova stazione venga inaugurata senza determinate strutture».
Il presidente dell’Anthai parla di un danno psicologico oltroché di quello fisico: «Il fatto che si possa parcheggiare, ma poi non si possa arrivare al treno significa evidenziare maggiormente lo stato di disagio in cui una persona normalmente già si trova a causa del suo handicap».
Trieste parla anche dei tempi di costruzione degli ascensori: «Se hanno detto tre mesi vuol dire che prima di tre anni non se ne farà nulla.
Ci sono le elezioni di mezzo, i tempi si allungheranno sicuramente. Mai una volta che sia stata rispettata una data per la realizzazione di strutture per l’handicap.
Ma allora mi chiedo: perché inaugurarla? Non ne abbiamo già abbastanza di mezzi di trasporto non utilizzabili da tutti?».
Il riferimento è alla stessa linea ferroviaria su cui si trova la stazione di Montebello, la Roma-Viterbo.
Secondo quanto dichiara Trieste «su quella tratta vi sono 25 fermate. Solo cinque di queste sono accessibili a tutti». L’assessore regionale ai Trasporti, Fabio Ciani, presente all’inaugurazione, ha dichiarato che è stata avviata la gara per la ristrutturazione di dieci fermate della Roma-Viterbo.
In quell’occasione, però, si è guardato bene dello specificare se nella ristrutturazione saranno compresi gli ascensori.