Stefanelli dichiara di apprezzare le intenzioni e l’impegno di Trenitalia che ha dotato la stazione ferroviaria di Follonica di un carrello elevatore e che collabora con la cooperativa sociale Il Nodo per l’assistenza ai disabili. Ma che non crede sia questa la soluzione migliore.
Il disabile non è un plico postale, non è un pacco che va spinto sul treno. Sarebbe meglio che potesse muoversi e salire sulla vettura da solo, a bordo della propria carrozzina per mezzo di pedane retrattili. E una volta sul treno dovrebbe poter sedere come tutti gli altri. In fin dei conti basterebbe destinare una piccola parte di ogni convoglio a questo scopo. Il presidente dell’Uisp aggiunge che dei passi avanti sono stati fatti ma non li ritengo sufficienti. Il modo in cui si aiutano i diversamente abili aggiunge all’enorme disagio fisico anche l’umiliazione. Un disabile ha più bisogno di un treno rispetto ad un normodotato, non ce lo dimentichiamo. Si può e si deve fare meglio anche per evitare ulteriori problemi a queste persone.
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Sono una studentessa di scienze dell’ educazione e l’altra sera mentre cenavo mi capita di vedere un servizio di STRISCIA LA NOTIZIA. L’argomento era dedicato ai disabili che non riuscivano a prendere un semplice autobus perchè mancante dell’apposita pedana. La cosa, debbo dire, mi ha molto indignata. E’ un problema che deve essere risolto urgentemente e non con le solite ed inutili parole ma agendo attivamente. E’ assurdo che in 2000 ormai inoltrato, nella cosidetta “era tecnologica” si debba affrontare argomenti/problemi simili. La verità è che da sempre queste persone sono state considerate un intralcio per l’intera società. Ma basta stargli accanto solo per un momento per accogerti di quanto possono darti e soddisfarti. Io, infatti, ho lavorato in centri appositi ed è stata una bellissima esperienza che rifarei anche perchè sto laurendomi proprio in questo settore. Buona giornata.