La cerimonia, in programma alle 10.15, rappresenta un momento atteso da un’intera comunità parrocchiale, quella dei Santi Angeli Custodi, che ha fortemente voluto una struttura che, come spiega il parroco don Giuseppe Scarpone, “sarà davvero utile a tutto il quartiere 3”.
Con l’appuntamento di domenica, dunque, entrano nel vivo i lavori che, entro la fine dell’anno, porteranno alla realizzazione del primo lotto di una struttura bella e accogliente «nella quale – spiega ancora il parroco – le persone disabili in età post scolare potranno dedicarsi ad attività produttive come la realizzazione di oggetti ecc»”.
È ancora presto per dire chi gestirà il centro: «Stiamo valutando varie ipotesi. Nel territorio della parrocchia è attivo, nel settore dei disabili, l’istituto “Don Orione”: una collaborazione con loro potrebbe essere auspicabile e provvidenziale.
Un fatto è certo: ora siamo contenti perché con la posa della prima pietra diventa finalmente realtà un desiderio coltivato a lungo».
La struttura, infatti, sorgerà al posto di un edificio demolito proprio nei giorni scorsi, in parte donato alla parrocchia dagli eredi Renzetti già nel 1990.
Da allora, si è dovuto attendere il 2004 per dare le ali per volare all’idea iniziale di un centro al servizio del quartiere: risale al 29 settembre di tre anni fa, infatti, la delibera della Regione che ha concesso un finanziamento Cipe di 250 mila euro, ai quali la parrocchia ha deciso di aggiungere altri 50 mila euro.
La presentazione ufficiale del progetto, realizzato dall’architetto Guido Di Girolamo e dall’ingegner Sergio Angelini, risale a circa undici mesi fa: anche in quell’occasione monsignor Valentinetti volle intervenire alla cerimonia, apprezzando un’iniziativa che, quando i lavori saranno definitivamente ultimati, consegnerà all’intero quartiere una bella palazzina di quattro livelli con una superficie lorda di 500 metri quadrati.
Nei 220 metri quadrati del piano terra – quelli che la ditta Giovanni Di Zio di Spoltore ultimerà entro il 2007 – saranno ricavati un laboratorio, i servizi igienici, gli spogliatoi un punto ristoro e tutto quanto sarà utile ai disabili per lavorare al meglio.
«Ringrazio di cuore la Regione – conclude don Giuseppe Scarpone – e tutti coloro che, con la loro passione, la loro dedizione e il loro impegno, hanno fatto sì che il centro di recupero possa diventare a breve una realtà».
WWW.PRIMADINOI.IT