Difficoltà nella lettura, nella scrittura e nel calcolo. Sono i sintomi più frequenti della dislessia, un disturbo che colpisce, con modalità diverse, i ragazzi soprattutto in età scolare.
Per offrire un aiuto concreto ai ragazzi dislessici, alle loro famiglie e agli insegnanti nel momento delicato dell’inserimento scolastico, l’Assessorato alla salute della Regione Toscana ha promosso dal 2003 ad oggi uno specifico progetto, in collaborazione con la Asl 10 e l’Ospedale Meyer di Firenze, l’Ufficio regionale scolastico della Toscana e l’Associazione italiana dislessia (Aid), che mette in grado gli insegnanti di capire fin dalla scuola primaria se l’alunno è interessato da disturbi dell’apprendimento, attraverso interventi mirati compiuti durante l’intero ciclo scolastico da insegnanti psicologi e logopedisti ( terapisti del linguaggio).
Dal 2003 al 2006 sono stati analizzati 8306 ragazzi, 219 dei quali sono stati inviati ai servizi sanitari per compiere una diagnosi accurata del disturbo. Il 33.7% di questi è risultato essere dislessico.
Il progetto ha permesso una maggiore informazione su questo disturbo che erroneamente è considerato un handicap non curabile.
Da Pontedera arriva intanto un’altra buona notizia. In questi giorni è stato aperto dall’Aid di Pisa un centro di ascolto gestito da insegnanti e da uno psicologo.
I genitori possono richiedere libri in formato elettronico per agevolare la comprensione del testo da parte dello studente dislessico.
Il centro è attivo presso la Pubblica assistenza di Via Profeti, 10- Pontedera Pisa Telefono: 340.9696963 (attivo solo in orario di apertura dello sportello), con i seguenti giorni e orari di apertura: primo e terzo giovedì del mese: dalle 9.30 alle 11.30 – secondo e quarto giovedì del mese: dalle 17.30 alle 19.30.
Per ulteriori informazioni sullo sportello si può chiamare la Pubblica assistenza di Pontedera allo 0587-291122.
Fornte:
Felix.org
Sono nonna ,mio nipote è stato certificato aid al principio della terza elementare I genitori si sono preoccupati già dalla prima elementare ,le insegnanti non sono mai state adeguate e sono incompetenti a riguardo .Fino ad adesso non collaborano nè fra di loro (come sarebbe giusto fare nella globalità dell’insegnamento) nè tantomeno con i genitori che sono abbandonati dalla scuola nel percorso che devono affrontare con il loro bimbo.Tutto si stà risolvendo fra lacrime ed arrabbiature supportati da specialisti naturalmente da privati.Crediamo opportuno cambiare scuola su richiesta del piccolo che ha 9 anni La scuola non dovrebbe essere preparata ha supportare queste paricolari situazioni? Si accettano giustamente tutti i bambini che provengono da ogni parte del mondo bisognosi di assistenza e d’amore,ma non sarebbe giusto pensare prima alle priorità dei nostri futuri cittadini che possano crescere e diventare adulti nel vero senzo della parola?